Il sussurro del fuoco by Anya Bergman

Il sussurro del fuoco by Anya Bergman

autore:Anya Bergman [Bergman, Anya]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ebook
editore: Casa Editrice Nord
pubblicato: 2023-06-06T22:00:00+00:00


25

Anna

Le tempeste del Nord si sono abbattute sull’isola di Vardø mentre il vento ha preso a ululare come se un’orda di creature diaboliche svolazzasse sopra la mia prigione. Mi sono rannicchiata sotto le coperte, dopo aver chiuso le tende per tenere fuori il freddo. C’erano fantasmi tutt’intorno a me, e non solo quelli delle povere anime morte prigioniere in questo posto, come il vecchio prete spirato proprio nel letto sul quale giacevo.

C’erano i fantasmi del mio passato. I volti di coloro che avevo cercato di guarire durante la Grande Peste e di cui non ricordavo i nomi. Ma non avrei mai dimenticato il numero delle persone che avevo visto spirare: trecentoquattro anime morenti di cui mi ero occupata durante quella tremenda epidemia e che, mio re, non mi ero rifiutata di tenere tra le braccia. La sofferenza della gente comune era stata immensa, la crudezza del dolore e della paura della morte mi aveva spinta oltre le lacrime. Di tanto in tanto, però, ne stillavo un puro frammento sull’orlo dell’ultimo rantolo con cui l’anima si staccava dal corpo. Vedevo l’etere salire e annebbiarmi la vista, così che tutto quello che potevo fare era avvertire il passaggio attraverso l’accapponarsi della mia pelle e il dolce sussurro della dipartita nelle orecchie. Sentivo il corpo appena rimasto senz’anima diventare improvvisamente leggero tra le mie braccia, come fosse il guscio di un uovo, mentre una grande serenità mi si addensava dentro alla stregua di un tuorlo.

Mi ero così abituata a questo passaggio dalla vita alla morte. Era in qualche modo inebriante vedere ogni lotta cessare e la pace inondare i loro occhi chiusi, finalmente ammantati dalla grazia di Dio.

Questi fantasmi turbinavano nella camera da letto della mia prigione solitaria, nella fortezza di Vardøhus, e non erano animati da malanimo nei miei confronti. I morti perduti durante quell’anno di peste venivano a darmi conforto come nessun mortale aveva fatto.

Eppure, non ero riuscita a tenere con me i miei bambini, tutti perduti nella mia ricerca della maternità.



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