Il vangelo secondo il figlio by Norman Mailer

Il vangelo secondo il figlio by Norman Mailer

autore:Norman Mailer
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Spiritualità, Religione
ISBN: 9788880896791
editore: Baldini & Castoldi
pubblicato: 1996-12-31T23:00:00+00:00


29

Cominciavo a capire che era necessario affrontare l'oscurità che sempre si annida sotto il fulgore dello spirito. E desideravo far partecipi i miei apostoli di questa verità. Raccontai loro un sogno che mi aveva afflitto per sette notti successive; nel sogno, il Figlio dell'uomo si recava a Gerusalemme dove veniva riprovato dal sommo sacerdote e veniva crocifisso.

Ciò udito, i discepoli dissero: «No, tu vivrai per sempre. E noi con te».

Allora capii perché l'oscurità confina con l'esaltazione. Se mi amavano, era per il mio potere di operare miracoli e non perché avrei potuto insegnare loro ad amare gli altri. Aspiravano a insegnare come me, ma solo per accrescere il proprio potere, non per predicare con amore. Allora li rimproverai dicendo: «Non avete il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini». Nel silenzio che seguì, il sogno mi riassalì.

«Se sarò ucciso, risusciterò dopo tre giorni», dissi. Ma non ero certo di aver detto il vero.

Li guardai negli occhi per capire se le loro anime si stessero aprendo a me. Perché quella era l'ora in cui il miracolo della fede si sarebbe verificato, oppure no. Nei loro occhi vidi la tristezza dello spirito. Era quella tristezza che tradisce la preoccupazione per se stessi. Avevo voluto spingerli alla fede, ma adesso capivo che anch'io non agivo spinto dall'amore per il prossimo, ma stavo solo cercando la forza di convincerli. E il pensiero delle tortuosità del cuore umano mi strappò un sospiro. E anche loro sospirarono, come se tutti noi sapessimo quanto vicini eravamo andati alla verità, e nel contempo capissimo quanto ne eravamo lontani.

Poco tempo dopo, volli riavvicinarmi a Pietro, Giacomo e Giovanni.

Non avevo forse iniziato con loro il mio ministero? Decisi dunque di condurli su un'alta montagna dove potevamo stare soli. Una nube ci seguì. E sapevo che una nuvola come questa era stata presente nel momento in cui Mosè aveva eretto il tabernacolo sul monte Sinai, e che la nube era calata sino a coprire l'altare.

Al tempo cui faccio riferimento, i figli di Israele erano nel deserto da quarant'anni. E piantavano le tende nei luoghi in cui si fermava la nube. E si spostavano solo quando la nube, alzandosi, diceva loro che era il momento di riprendere il viaggio.

E adesso lì, sotto un'altra nube, Pietro disse: «Maestro, facciamo tre tabernacoli: per te, per Mosè e per Elia».

E subito li costruì. La nube sopra di noi non si mosse, e in cielo non brillava il sole. Ma le mie vesti brillavano. Sembravano sfolgoranti quanto la luce che circonda le anime dei giusti. Poi mi apparve Elia. Era in piedi accanto a me. E vicino a lui c'era Mosè.

Dissi ai miei tre apostoli: «Che cosa vedete?» Pietro rispose: «Nulla; chi vede Dio sicuramente muore».

In quel momento dal primo tabernacolo si levò una fiamma e Pietro disse:

«Tu sei il Cristo».

Scossi il capo. Neppure in quell'ora ne avevo la certezza.

Raccontai di nuovo a Pietro il mio sogno: dovevo recarmi a Gerusalemme, dove sarei morto. Ma come poteva la morte carpire il Figlio del Signore di Gerusalemme?

Pietro disse: «Scaccialo dai tuoi pensieri, Signore».



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