Il viaggio infinito del Principe Irlandese by unknow

Il viaggio infinito del Principe Irlandese by unknow

autore:unknow
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Padraic Colum; Il viaggio infinito del Principe Irlandese; Bottega Errante Edizioni; Santi Quaranta; Irlanda; miti; tradizione; fiabe; leggende
pubblicato: 2023-12-14T23:00:00+00:00


XV

Gilly dormì quella notte su un carro, infatti s’imbatté in un uomo che conduceva un carico di fieno alla fiera: salito sul suo carro, si distese sul fieno e si addormentò. Quando si separò dal contadino, tagliò un ramoscello di agrifoglio e continuò il viaggio da solo. Al cader della notte, giunse a un luogo dove gli sembrò di essere già stato: si guardò attorno e poi riconobbe che quello era il posto dove aveva vissuto quando possedeva l’Uovo di Cristallo. Cercò di vedere se la casa era ancora là: c’era e qualcuno vi abitava perché notò del fumo uscire dal camino. Era buio ora e Gilly pensò che la soluzione migliore fosse trovare rifugio in quella casa.

Andò alla porta e bussò. Si sentì un gran tramestio, e poi una vecchia deforme gli aprì la porta. «Cosa vuoi?» disse.

«Posso trovare ospitalità qui per questa notte, buona donna?» chiese Gilly.

«Non puoi trovare ospitalità qui» rispose la vecchia «e ti consiglierei di andartene».

«Posso chiedere chi vive qui?» disse Gilly mettendo il piede dentro la porta.

«Sei galantuomini i cui affari li tengono fuori fino alle due o le tre del mattino» rispose la vecchia deforme.

Gilly intuì che quei galantuomini, i cui affari li tenevano fuori fino alle due o le tre del mattino, erano i ladroni di cui aveva sentito parlare. E pensò che potevano essere gli stessi uomini che avevano rubato l’oca della Donna Veggente e l’Uovo di Cristallo insieme a essa.

«Vorreste dirmi, buona donna» gridò Gilly «se i vostri sei galantuomini hanno mai portato a casa una vecchia oca da cova?».

«Proprio così» disse la donna deforme «e stringe il cuore quella vecchia oca da cova. Gira intorno e intorno per la casa, tentando di covare le tazze che lascio in giro di qua e di là».

Allora Gilly spalancò la porta ed entrò nella stanza.

«Non restare in questa casa» disse la vecchia deforme. «Ora ti dirò la verità. I miei padroni sono ladroni, e ti scuoieranno vivo se ti troveranno qui quando ritorneranno domani mattina».

«È più probabile che sia io a scuoiarli vivi» ribatté Gilly con un’aria così feroce che impaurì alquanto la vecchia. «E se tu non mi soddisferai con una cena e un letto, quando torneranno ti troveranno appesa alla porta».

La vecchia deforme era così terrorizzata che gli diede una zuppa d’avena e gli indicò un letto per dormire. Egli si coricò e si addormentò. Fu destato da una candela che qualcuno teneva davanti ai suoi occhi. Si alzò e vide sei ladroni che lo circondavano con i coltelli in mano.

«Cosa ti porta sotto il nostro tetto?» domandò il Capo. «Rispondimi subito, prima che ti scuoiamo come scuoieremmo un’anguilla».

«Parla a voce alta e rispondi al Capo» dissero i ladroni.

«Perché non dovrei essere sotto il vostro tetto?» rispose Gilly. «Io sono il Gran Ladro del Mondo».

I ladroni misero le mani sulle ginocchia e scoppiarono a ridere. Gilly saltò fuori dal letto. «Sono venuto per mostrarvi le arti della ruberia e della furfanteria» disse. «Vi mostrerò degli imbrogli che vi faranno andare superbi tra i ladri e i ladroni del mondo».



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