Imparare a vivere by Maurizio Ferraris

Imparare a vivere by Maurizio Ferraris

autore:Maurizio Ferraris [Ferraris, Maurizio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2024-01-15T00:00:00+00:00


Previvere

Da un bel po’, forse da troppo, ci siamo concentrati sulla fine della vita, e sulle possibilità della sopravvivenza. Ma la vita non è solo il malinconico soggetto di riflessione dei vecchi. E soprattutto (lo stesso termine di “rimbambimento” la dice lunga in proposito) ci sono ottime ragioni che fanno sì che i vecchi tornino spesso col pensiero al tempo in cui erano giovani, un’età che ora gli appare remota, e lo è, e a volte, a torto o a ragione, persino favolosa, e incantata dalle ingannevoli parvenze del ricordo. Ci si pensa con rimpianto spesso insincero, che vagheggia un mondo semplice e vergine, non ancora travolto e incrostato dal cumulo dei ricordi – così, almeno, lo ricordiamo e lo idealizziamo.

In queste rimembranze ingannevoli si ritorna a un mondo intero e immune dal male – e qui la memoria falla, perché la giovinezza può essere una età tremenda, con tutto da incominciare; ed è un punto su cui il consenso è ampio e si compendia nel detto di Paul Nizan in Aden Arabia: “Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita. Ogni cosa rappresenta una minaccia per il giovane: l’amore, le idee, la perdita della famiglia, l’ingresso tra i grandi. È duro imparare la propria parte nel mondo”. Non è necessariamente una età felice, poiché è in quegli anni che si affaccia per la prima volta la ricerca consapevole dell’imparare a vivere e di un qualche modo (prontuario, manuale, adesione a un gruppo o a una ideologia condivisa) che funga alla bisogna. Il più delle volte senza saperlo, cioè con un agire che precede il capire, ed è il motivo per cui da giovani ci si nutre di narrazioni di ogni tipo, e le conversazioni notturne di cui parlerò tra poco – i racconti che dal Paleolitico o da chissà quanto prima fanno parte del corredo dell’animale umano – invadono lo spazio diurno, lo popolano e lo animano. E anche qui, come sempre nell’animale umano, la tecnica gioca una parte predominante, perché non è solo il raddoppiamento della vita naturale, o suo prolungamento immaginario. Come racconto, può anche essere anticipazione dell’avvenire, preformazione della vita, e persino deformazione.

È quello che definisco “previvere”. Si leggono dei libri, si guardano dei film e si ascoltano delle canzoni, cresciamo all’interno di storie di famiglia. Tutto questo modella il nostro comportamento futuro. Solitamente ci si concentra, ed è un luogo comune fondato e riconosciuto, sulla tendenza dei figli a riprodurre atteggiamenti e tratti caratteriali (di solito, difetti) dei genitori. Ma si tratta solo di un lato del problema. Varrebbe la pena di fissare lo sguardo su un altro versante, ossia sull’impronta che, nella formazione degli umani, lasciano gli artefatti culturali, e in particolare i romanzi. Ognuno ha il suo manuale, certi ne hanno più d’uno, e raramente qualcuno si azzarda ad affrontare la vita a mani nude. Spesso è una intera forma di vita, una ideologia o una religione, dunque una serie di pratiche. Ma qualche volta può anche essere, semplicemente, un libro.



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