In ascolto del silenzio by Eugenio Borgna

In ascolto del silenzio by Eugenio Borgna

autore:Eugenio Borgna [Borgna, Eugenio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2024-01-22T12:00:00+00:00


Il silenzio parlante.

Nelly Sachs, nei primi mesi dopo la morte della madre, le ha scritto bellissime lettere, e vorrei citarne alcuni frammenti, che dicano la inenarrabile significazione del silenzio nel momento della solitudine estrema, e della morte. Un silenzio che non tace, e che continua a parlare in un dialogo mai perduto con la madre. «Che silenzio parlante tra noi, amata beata anima di mia madre. Che silenzio parlante. Tutto è stato spazzato via, salvo la nostra destinazione. La morte è la dissipatrice del superfluo. Respiro, sangue, carne, ossa, cervello, denti, occhi, viscere – corrosi – rimane il “silenzio parlante”, la “nostalgia”. Morte, tu che paghi per affrancare la nostalgia. Morte, tu che partorisci le anime, tu, involucro della nostalgia placata. Placata nell’eternità».

Non si può continuare a leggerle se non con indicibile stupore. «Il nostro silenzio parlante va soltanto da me a te perché l’umiltà vieta l’ascolto di ciò che viene dall’alto. Eppure in certi momenti sfiorati dalla grazia io so come nascerà il sorriso. E imparo all’indietro. E le porte chiuse si aprono. Oh, la corrente d’aria che sfoglia i libri in cui ci sono gli errori: quest’ora è stata amata solo per metà, e quell’altra che si torce come un serpente nei tormenti del pentimento. Là dove sono finite le beatitudini, la dimenticanza deve forse fare da giudice? Dov’è finita la refurtiva della dimenticanza? E sgorga fuori in tante lacrime».

Sono parole singhiozzanti: in un dialogo silenzioso con la madre. «Il nostro parlante sentiero del silenzio. Meravigliosa musica dell’armonia che chiede e che risponde, leggi delle scie siderali nel battito e mano nella mano in una stanza o anche liberamente chine sopra un libro o in cucina con una minestra. E se anche la morte ha tolto porte e finestre dai cardini per lasciare un unico spazio immenso, come nel sonno, io sono comunque circondata, piccola come una mosca, che dal mattino rosa – porta la sua parte rosa di mattino e comincio la mia passeggiata mattutina venendo a te». Un ultimo saluto alla madre: «Come dorme profondamente la pietra, sotto la coperta di muschio, tanto che, alla fine, si comporta col fuoco come col sangue. La mia nostalgia salta come selvaggina nel cielo notturno, anima beneamata, il tempo del silenzio parlante è venuto. Lo sai!»

Sono lettere che dicono come la follia si possa accompagnare ad un silenzio che nasconde in sé angoscia e disperazione, ma anche attese e fragili speranze. Il silenzio, che parla, è una bellissima immagine che ci dice come il silenzio possa essere sorgente di inenarrabili emozioni. Non so cosa si possa salvare di questo mio cammino sul silenzio, ma non si potrà dimenticare il silenzio parlante di Nelly Sachs.



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