Konrad by Ilona Jerger

Konrad by Ilona Jerger

autore:Ilona Jerger [Jerger, Ilona]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza


Il male1

Lorenz adesso ha sessantatré anni ed è famoso in tutto il mondo. Sono passati vent’anni da quando è tornato a casa dalla prigionia. Siccome era stato professore universitario nel Terzo Reich, ha dovuto fare di nuovo domanda di abilitazione all’insegnamento. Pur avendola ottenuta, di nuovo non è riuscito a ottenere un posto in Austria, esattamente come prima della guerra. Si è candidato a cattedre universitarie senza successo. Ha cercato finanziatori per il suo istituto ad Altenberg senza successo. C’erano però colleghi tedeschi e inglesi desiderosi di lavorare con lui. Niko Tinbergen sarebbe stato felice di averlo a Oxford. Nel 1950, Lorenz ha invece optato per la Società Max Planck ed è tornato in Germania. Anche in questo caso ci sono stati trasferimenti di oche, anatre e pesci.

Saltiamo adesso al 1967, quando le cose si fanno di nuovo interessanti, perché le università hanno difficoltà sempre maggiori a rapportarsi con i vecchi signori che esaltano il materiale genetico sano e traggono conclusioni sull’uomo dalle oche.

«Nanuk, guarda lassù! Lo vedi il cervo?» Lorenz deve stare attento a non finire con la macchina contro la parete rocciosa. La strada è stretta e tortuosa. Ha aperto la capote e il pelo di Nanuk svolazza al vento. Il cane guarda ubbidiente verso l’alto, dove Konrad punta l’indice. Anche i suoi capelli svolazzano al vento. Stanno guidando per la Höllental verso Friburgo a bordo della Mercedes 250S.

Da quando sono partiti dall’Istituto Max Planck di Seewiesen, in Baviera, Nanuk fa tutto quello che gli dice Konrad. Nel modo più preciso e con la massima abnegazione possibile. Il cane ha superato un trauma da pochi giorni, ed è per questo che Lorenz osserva attentamente il suo comportamento. La sera racconterà quella storia, perché la sua esperienza con Nanuk è un buon approccio al tema dell’istinto di aggressività. Specie perché porterà il bel bastardino, in cui anche un husky ha lasciato i suoi geni, nella sala conferenze. Ha intenzione di farlo accucciare accanto al podio – sempre che nessuno del pubblico abbia paura dei cani. Ha pensato al guinzaglio? Lancia un’occhiata al sedile posteriore. È lì, accanto allo zaino con il manoscritto dell’ultimo libro che deve rivedere. Da com’è ben arrotolato, capisce che dev’essere stata Gretl, come spesso accade, a mettere lì senza tante cerimonie il guinzaglio che lui si era dimenticato. È un vantaggio che anche le famiglie degli scienziati vivano nel comprensorio dell’istituto, praticamente accanto al pascolo delle oche. Gretl, l’anima di Casa Lorenz, ha rimediato a molti contrattempi o, grazie alla sua lungimiranza, ha direttamente evitato che si verificassero. Anche accogliere gli scienziati che arrivano a Seewiesen da tutto il mondo è più facile quando a mandare avanti la casa di un professore c’è una moglie avveduta.

In ogni caso, in questa splendida mattina di luglio del 1967, dopo avere fatto colazione con la moglie, Lorenz è stato preso dalla solita fretta, prima di mettersi al volante. Aveva cominciato la giornata con calma e, come spesso gli capita, nel corso della passeggiata mattutina sul lungolago dell’Eßsee aveva salutato le oche e le anatre una per una.



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