La Capoclan by Anna Grieco

La Capoclan by Anna Grieco

autore:Anna Grieco [Grieco, Anna]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Historical, Erotica, General, Fantasy, Sagas, Romance, Family & Relationships, Love & Romance, Emotions
ISBN: 9788867554720
Google: OhDjAgAAQBAJ
editore: Narcissus.me
pubblicato: 2013-01-07T17:13:06+00:00


Capitolo 14

Dopo cena, il salone si svuotò velocemente. Poiché né Colin, né Alex si erano ancora fatti vivi, fu Patrick a condurre Johanna ed Elizabeth verso la loro nuova casa, ma prima affidò a Ellen, una graziosa ragazza sui vent’anni, il compito di mostrare a Maude e Brigitte le stanze dove avrebbero alloggiato da quel momento in avanti.

Durante il tragitto più d’un paio d’occhi si soffermò a guardare l’insolito terzetto, e molto spesso Johanna captò un sommesso borbottio di voci. “Quella è l’inglese!” esclamò a un certo punto Eilean, a voce abbastanza alta perché loro riuscissero a sentirla. “Questa qui mi sta già sullo stomaco!” pensò la giovane rivolgendo un’occhiataccia alla donna. Si chiese dove fosse Colin. “Che si stia riprendendo dalle fatiche amorose?” considerò tra sé. Si incupì, la tentazione di rimettere a posto l’arpia con una delle sue rispostine mirate era grande. Temendo tuttavia che ciò avrebbe suscitato delle polemiche, visto che erano appena arrivate, decise di lasciar correre e rimandare lo scontro verbale a un altro momento. Si limitò a mostrarle il medio. La sfacciata replicò mettendosi una mano sul fianco fasciato dal plaid, facendo sporgere l’anca ed esibendo un sorriso strafottente.

“Uno a zero!” ponderò Johanna tra sé. “Questo round l’hai vinto tu, ma non aspettarti tanta fortuna per il prossimo” promise, bellicosa.

Quando raggiunsero la casa, sia lei che Elizabeth rimasero piacevolmente colpite dal suo aspetto. Costruita interamente in pietra e con il tetto in legno, aveva una grande finestra che si affacciava su un piccolo giardinetto nel quale erano stati appena piantati dei fiori e alcune pianticelle ornamentali. La porta era in solida quercia, con il battente in ferro battuto, e sul tetto c’era un comignolo che permetteva la fuoriuscita del fumo prodotto dal camino. L’interno era altrettanto confortevole: diviso in due stanze abbastanza spaziose, la più lontana ospitava un grande letto ricoperto da una deliziosa coperta composta a patchwork, con una sedia di legno e un tavolinetto con brocca e catino. Nell’altro locale invece, c’era un grande camino in pietra stagliato al centro di una parete, un tavolo rotondo circondato da quattro sgabelli, diversi utensili da cucina e delle candide tendine di lino attaccate alla finestra per permettere loro un minimo di privacy.

«È davvero un amore Patrick, grazie» esclamò Johanna, sinceramente grata.

«Beh, non c’è di che, ma il merito non è soltanto mio. Alex ha contribuito parecchio» confessò il giovane con garbo. Poi, rivolto a Elizabeth: «E voi, milady, cosa ne pensate? Certo dovete essere abituata a ben altri lussi, ma per qualunque necessità non avete che da chiedere e farò tutto il possibile per accontentarvi» assicurò l’uomo accompagnando le parole con un sorriso irresistibile. Se non fosse stata così attratta dal suo dispotico fratello, anche il cervello di Johanna sarebbe andato in brodo di giuggiole. Elizabeth invece, che non poteva vantare la stessa indifferenza, assunse tutte le sfumature del rosso. Ciò nonostante, comunque, trovò la lucidità per replicare.

«Vi assicuro che non potrei desiderare di meglio» ribatté, sorridendo a sua volta.

“Oddio!” pensò la giovane scozzese. “Mi sento come il reggi moccolo della situazione”.



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