La casa del buio by Stephen King & Peter Straub

La casa del buio by Stephen King & Peter Straub

autore:Stephen King & Peter Straub [King, Stephen & Straub, Peter]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T09:06:16+00:00


* * *

In camera sua, Burny si sdraia sul letto e incrocia le mani dietro la nuca.

Da lì in giù è tutto un dolore. Più tardi chiamerà la stronza lardosa per farsi portare un analgesico. Per il momento, deve mantenersi lucido. Deve ancora fare una cosetta.

«Ti ho trovato, Potter», mormora. «Caro… vecchio… Potsie.»

Burny non è mai stato nel corridoio dell’hotel a tentare di aprire porte (ma Andy Railsback non lo saprà mai). Ha solo localizzato il tizio che, alla fine degli anni Settanta, gli ha fregato un bell’affaruccio immobiliare a Chicago. Il quartiere South Side, patria dei White Sox. Il quartiere nero, in altre parole. Un sacco di stanziamenti federali da quelle parti, e anche va-gonate di denaro dello stato dell’Illinois. Abbastanza da campare per anni e anni. Ma George «’Fanculo» Potter era arrivato prima, il denaro era passato sotto il proverbiale banco, e Charles Burnside (o forse all’epoca era ancora Carl Bierstone) è rimasto a bocca asciutta.

Comunque Burny non ha mai perso le tracce di quel ladro. (Be’, non proprio Burny in persona, ma, come ormai si sarà capito, questo è un uomo con amici molto potenti.) Il vecchio Potsie - è così che gli amici lo chiamavano, quando ancora aveva degli amici - aveva fatto bancarotta a La Riviere negli anni Novanta, e aveva perso gran parte del denaro che aveva accumulato durante il grande tracollo dell’e-commerce. Però questo per Burny non è abbastanza: Potsie merita un’ulteriore punizione. Per pura coincidenza, quel testadicazzo è capitato in questo cazzo di posto, ed è u-n’occasione da non perdere. La motivazione principale di Burny - un insano desiderio di mestare, di far sì che le cose vadano di male in peggio -

non è cambiata, ma questo suo gesto assolverà anche un’altra funzione.

Allora si è trasportato al Nelson, con mezzi che Jack conosce e che Judy ha intuito, entrando nella camera di Potsie come un decrepito pipistrello. E

quando ha avvertito la presenza di Andy alle sue spalle è stato naturalmente felicissimo. Railsback gli risparmierà il fastidio di fare un’altra telefonata anonima. A dire il vero, Burny è stufo di dover fare tutto lui.

Adesso, bello tranquillo in camera sua (artrosi a parte, certo), distoglie il pensiero da George Potter e si lancia nella Convocazione.

Gli occhi di Burnside, fissi nel buio, cominciano a brillare in modo decisamente inquietante. La voce si incupisce. « Gorrrg», mormora, « fieni, Gorg. »

…qui Gorg. Servi l’abbalah. Trova Tansy. Trova la madre di Irma. Ram Abbalah. Servi il Re Rosso.

Burny chiude gli occhi. Si addormenta con un sorriso. E, sotto le palpebre rugose, gli occhi continuano a brillare come lampade.

Morty Fine, che fa il turno di notte all’hotel Nelson, si è mezzo addormentato davanti alla rivista quando Andy Railsback irrompe in ufficio, facendolo trasalire al punto da farlo quasi rovesciare. La rivista cade a terra con un tonfo.

«Cristo, Andy, per poco non mi ha fatto venire un infarto!» grida Morty.

«Nessuno le ha insegnato a bussare, o quantomeno dare un colpetto di tosse?»

Andy non gli bada, e Morty si accorge che il vecchio è bianco come un lenzuolo.



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