La Chiesa brucia by Andrea Riccardi

La Chiesa brucia by Andrea Riccardi

autore:Andrea Riccardi [Riccardi, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Tempi Nuovi
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2021-06-15T00:00:00+00:00


La fine del mondo rurale cristiano

Non si deve trascurare il mondo delle campagne. Non perché qui non esistessero laici o anticlericali, ma perché la Chiesa vi aveva un’evidenza sociale forte, mentre il prete era una figura vicina alle famiglie e ai giovani, che accompagnava per l’intero arco della vita. Gabriel Le Bras, in L’Eglise et le village, opera di grande acume, ha mostrato l’integrazione tra Chiesa, mondo delle campagne e vita dei contadini163. È storia di tanta parte dell’Europa. Spesso la chiesa era al centro del villaggio. È finito quel mondo, esaltato nell’Ottocento come cristiano e contrapposto alla città. In Francia, fino al 1950, quasi il 70% della popolazione viveva nei villaggi164. Poi tutto è cambiato.

Essere cattolico non è stato più avere come punto di riferimento per la propria appartenenza la chiesa del villaggio, perché questa ormai è chiusa, muta e senza prete, o aperta solo in certi momenti. Sì, nonostante la contrarietà delle comunità rurali, non poche chiese sono state chiuse. Il cattolico praticante deve prendere la macchina e raggiungere il luogo di culto più vicino. Di fronte alle critiche, le autorità ecclesiastiche obiettano che, per l’ipermercato, la spesa o altro, la gente usa l’auto... Ma la chiesa del villaggio, in campagna o in montagna, era il segno della comunità, luogo anche millenario di prossimità.

Al censimento del 1951, la popolazione agricola in Italia era ancora il 54% di quella totale. La classe dirigente cattolica si rendeva conto dei cambiamenti in corso e moltiplicava i “corpi intermedi”, anche nel mondo delle campagne. La comunità cattolica non era solo l’antica pieve. Non solo la parrocchia, che pure allora contava su un buon numero di preti. Il mondo agricolo era inquadrato in una potente organizzazione d’ispirazione cattolica, legata alla DC, la Confederazione nazionale coltivatori diretti, fondata nel 1944 da Paolo Bonomi (in carica sino al 1980), che contava più di 4.500.000 soci. La Coldiretti svolgeva un importante ruolo nella difesa degli interessi dei coltivatori e nella modernizzazione dell’agricoltura, era collaterale alla DC e vicina alla Chiesa.

Il panorama delle campagne (e delle montagne) è punteggiato da edifici religiosi. Non mancano statue, cappelle, crocifissi, chiese, luoghi legati a tradizioni, processioni, riti stagionali. Il cimitero è attorno alla chiesa o non lontano da essa ai margini dell’abitato. Inoltre santuari, piccoli e grandi, case religiose completano una geografia in cui la religione cattolica ha lasciato un forte segno. Dopo il Concilio di Trento, era stato compiuto uno sforzo sistematico per l’evangelizzazione delle campagne, onde evitare la penetrazione protestante.

Il cattolicesimo era inculturato. Si pensi alle cosiddette “rogazioni”. Le rogazioni minori venivano celebrate con processioni per i campi, tre giorni prima dell’Ascensione, partendo dalla parrocchia. Il sacerdote, quando la processione arrivava ai luoghi prestabiliti, alzava la croce nella direzione dei quattro punti cardinali e recitava: A flagello terraemotus, A peste, fame et bello, A fulgure et tempestate. E i fedeli rispondevano: Libera nos Domine! Poi il sacerdote proseguiva nell’invocazione: Ut fructus terrae dare et consevarare digneris, Ut pacem nobis dones. E i fedeli rispondevano: Te rogamus audi nos!



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