La clessidra della vita by Giuseppina Tripodi & Rita Levi-Montalcini

autore:Giuseppina Tripodi & Rita Levi-Montalcini [Tripodi, Giuseppina & Levi-Montalcini, Rita]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788868651053
Google: rGJ2BgAAQBAJ
editore: Baldini+Castoldi
pubblicato: 2013-09-21T22:00:00+00:00

a cavallo di due secoli

Preferisco ricordare questo nostro secolo non pensando soltanto ai genocidi e agli stermini, ma a quello che siamo riusciti a fare. L’ottimismo e la serenità sono stati in me sempre più forti della paura e dell’inquietudine.

Rita Levi-Montalcini considera ilXXsecolo un periodo della storia umana caratterizzato, forse più degli altri, da episodi orrendi ma non ritiene che questo secolo sia stato il peggiore:

Senza dubbio è così. Che dire della schiavitù che ha oppresso per millenni milioni di persone, delle guerre che hanno sempre segnato la vita di tutti i popoli? Dell’intolleranza religiosa ed etnica che ha portato stragi e stermini continui in nome di una fede sempre interpretata come dogma assoluto da difendere e imporre al diverso?

Affronta ogni discorso con autorevolezza e coraggio nell’esprimere il suo parere sulla vita, sulla scienza, sulla vecchiaia.

È definita la first lady della scienza e vede in positivo l’unione tra scienza e umanesimo, in quanto quest’ultimo è stato «un importante movimento rivoluzionario che ha aperto un nuovo modo di credere nelle capacità umane e di affrontare la vita. Oggi, grazie ai sistemi informatici, siamo in possesso di straordinarie possibilità, soprattutto per i giovani che rappresentano il futuro dell’umanità».

è fra i trentuno personaggi più emblematici della storia italiana: dai fasti dell’Impero Romano al periodo rinascimentale, dalle guerre per l’indipendenza dell’Italia fino al secolo attuale, dall’anno Mille fino alla nascita degli uomini di scienza.

Afferma di credere nello stesso Dio in cui credeva Einstein, il Dio di Spinoza, un’Entità che non si cura delle umane vicende, che non gioca a dadi. Anche per lei il senso religioso è riconoscere che senza i principi etici la vita non vale la pena di essere vissuta.

Come ha scritto il poeta irlandese William Butler Yeats, non dobbiamo lasciarci guidare dalla speranza di un banale riconoscimento: «Vanità nel giorno, rimorsi nella notte. Io sono laica, ma il mio laicismo riconosce nell’etica il principio fondamentale della vita».

In Italia è la seconda donna e il secondo premio Nobel a vestire il «laticlavio d’onore», cioè ad essere nominata senatore a vita, dopo la comunista Camilla Ravera ed Eugenio Montale.

Donna e scienziata non comune, capace di ritenere prioritario il titolo di senatore a vita perché conferitole dal suo Paese piuttosto che un altro prestigioso premio internazionale.

Una nuova «sfida» che le giunge a novantadue anni annunciatale, telefonicamente, dalla voce del presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, alle ore 17.00 del 1 agosto del 2001.

«Grazie presidente. Nomine come questa fanno bene alle istituzioni e da oggi il Senato della Repubblica è più nobile»1: è quanto affermato dal giornalista Pierluigi Visci rivolgendosi al Capo dello Stato Italiano il giorno dopo la nomina.

Una nomina per la quale, a distanza di sette anni, nonostante gli scontri e gli attacchi subiti, ha dimostrato tutta la sua forza e il suo alto senso civico.

La continua ricerca ha segnato tutta l’esistenza di Rita Levi-Montalcini, sia nell’universo del sistema nervoso, che nelle tematiche sociali, e ha dimostrato come non ci sia età per studiare, imparare, apprendere e condividere con gli altri la conoscenza.

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