La consistenza del bianco by Ornella De Luca

La consistenza del bianco by Ornella De Luca

autore:Ornella De Luca [De Luca, Ornella]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788896797556
Google: 6hh1rgEACAAJ
editore: Onirica
pubblicato: 2015-10-15T19:27:32+00:00


*

Jane si crogiolava in uno stato di ansia perenne. Non era da lei starsene zitta zitta in un angolo a badare ai propri pensieri, di solito animava l’ambiente con la sua allegria travolgente. Si sentiva profondamente cambiata e questa nuova se stessa non le piaceva affatto. Avrebbe voluto confidarsi con Cheryl, ma aveva paura del suo giudizio e della sua reazione. Condividere il peso delle proprie colpe con qualcun altro l’avrebbe alleggerita di molto, ma non sapeva con chi farlo. Stava lavando le vetrate della sacrestia quando un lampo di genio la fece traballare sulla scala. La soluzione era molto più vicina a lei di quanto sospettasse: suor Helèn. Sbrigò in fretta le ultime faccende in chiesa prima di andare a cercarla. A quell’ora, dopo le preghiere mattutine, si ritirava nella sua stanza a meditare. Salì in fretta al primo piano e corse a bussare alla sua porta. La sua cella era l’ultima del lungo corridoio, la numero 34, posta su un soppalco, quasi invisibile per chiunque passasse di lì per caso. Dopo un paio di minuti venne ad aprire. Il viso bianco e segnato dall’età comparve alla porta. Fissò Jane con i suoi profondi occhi verdi, lo sguardo era rimasto l’unica parte del corpo che sembrava vispa e giovane come quella di una ragazzina. In silenzio la invitò a entrare, la cella era come tutte le altre del convento: soffitto alto, un letto, un comodino e un piccolo armadio. Il solito crocifisso al centro della parete di fronte. In più, rispetto alla propria stanza, era presente un piccolo altarino con immagini della Madonna e di qualche Santo.

«Dimmi, cara. Qualcosa non va, vero?» le chiese sedendosi sul bordo del letto e invitandola con un gesto a fare altrettanto.

«Sì, suor Helèn. Ho così tanti pensieri che non so da dove cominciare»

Jane abbassò lo sguardo e, per la prima volta da quando era arrivata in America, scoppiò in un pianto liberatorio. La suora non se ne stupì, si limitò ad avvicinarla a sé e ad accarezzarle i capelli. Dopo qualche minuto il peggio sembrava passato; si asciugò gli occhi con il bordo della camicia e si rivolse alla suora: «Mi dispiace. Non volevo turbarti.»

«L’unica cosa di cui devi dispiacerti è di esserti tenuta tutto dentro fino a questo momento. Se vuoi sfogarti io sono qui, finché il Signore mi dà la forza.» e le rivolse un sorriso d’incoraggiamento.

«Diciamo che non merito molto la tua comprensione...»

«E perché, cara? Tutti meritano comprensione e saperla donare è ciò che ci rende più vicini a Dio.»

«Ho mentito, tradito, peccato. Nel peggiore dei modi, contro la persona a me più vicina.»

Suor Helèn aspettò che si spiegasse.

«Io e Mary veniamo dall’Inghilterra... come sai. Lì la famiglia di Mary è molto potente... e io ero una delle loro cameriere. I suoi genitori le avevano scelto un pretendente... un uomo... orribile...» e si fermò un attimo per riordinare i pensieri «che per averla in pugno mi chiese di... essere una sua confidente, diciamo. Una spia.» disse e si voltò a vedere la reazione della donna.



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