La curiosa avventura del gatto con tre passaporti by CJ Fentiman

La curiosa avventura del gatto con tre passaporti by CJ Fentiman

autore:CJ Fentiman [Fentiman, CJ]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2023-05-26T22:00:00+00:00


Capitolo 13

Nemmeno un gatto in giro

/ Neko no ko ippiki inai

Erano esattamente le otto e mezza dell’antivigilia di Natale quando lasciammo la prefettura di Gifu e le Alpi giapponesi nell’Honshu centro-occidentale. Anche quella volta prendemmo il treno JR da Takayama e poi la coincidenza con il treno ad alta velocità che ci portò verso est fino a Tokyo. Lì prendemmo un altro shinkansen verso nord fino alla prefettura di Fukushima, nell’Honshu nord-orientale. Mentre guardavo fuori dal finestrino, mi domandavo come sarebbe stato per Gershwin quel viaggio a marzo, quando ci avrebbe raggiunti.

La nuova prefettura in cui avremmo abitato si estende dall’Oceano Pacifico ai rilievi della regione di Aizu. Il secondo treno ultraveloce ci portò tra le montagne meridionali fino all’antica città di Shirakawa.

Più di 1500 anni fa, Shirakawa era l’avamposto più settentrionale del Giappone “civilizzato”, collegata con la sede del governo nazionale, a Kyoto, dalla Ōshū Kaidō, una delle cinque importanti strade usate dagli ufficiali governativi per tenere sotto controllo le province. E proprio qui stava il problema: perché la Ōshū Kaidō era anche la via principale utilizzata dai “barbari” del nord per invadere il resto del Paese.

E così, attorno al 400 d.C., l’esercito giapponese realizzò la Barriera di Shirakawa, un grande posto di blocco con importanti fortificazioni: un po’ la versione giapponese del Vallo di Adriano, ma con molte meno mura, perché le montagne coperte di fitti boschi che la circondavano bastavano a bloccare efficacemente l’avanzata degli invasori da quella parte. Per invadere il resto del Paese, dunque, i selvaggi del nord avrebbero dovuto affrontare innanzitutto la Barriera di Shirakawa con tutti i suoi uomini armati.

A partire dal 900 d.C., quando la minaccia proveniente da nord fu neutralizzata grazie alla (non proprio efficace) assimilazione dei “selvaggi” sotto il governo giapponese, la Barriera fu usata per monitorare i commerci tra il nord e il sud del Paese. Finché, attorno al 1200 d.C., quella struttura difensiva non cadde in disuso, crollò e scomparve; ma non dalla memoria della gente. Perché da lì in avanti sarebbe entrata a far parte della mitologia poetica del Paese.

Una delle più famose opere classiche del Giappone, Lo stretto sentiero del profondo Nord, di Matsuo Bashō, composta nel 1689, ha fatto della Barriera di Shirakawa una meta di pellegrinaggio per infiniti altri poeti e viaggiatori, allora come oggi.

Nella letteratura giapponese, la Barriera è stata a lungo associata sia alla primavera sia, in particolare, all’autunno. Nōom (998-1050 d.C.), monaco buddista e poeta che ha composto opere nella tradizionale forma waka, ha scritto: «Lasciai la capitale con le nebbie primaverili, ma alla Barriera di Shirakawa soffiava un vento autunnale». Altri poeti hanno fatto della Barriera una metafora della lontananza, dell’isolamento, della solitudine e della separazione.

Mentre guardavo fuori dal finestrino e il treno ad alta velocità attraversava un’immensa distesa di montagne e di foreste coperte di neve, ero acutamente consapevole di quell’isolamento. Speravo solo che non avremmo vissuto il nuovo anno in solitudine, distanti dai nostri gatti, dal resto del Paese e dai nostri amici. Quel paesaggio remoto mi faceva sentire come se mi stessi recando in un paese diverso… in un mondo diverso.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.