La doppia vista by Roberto Pazzi

La doppia vista by Roberto Pazzi

autore:Roberto Pazzi [Pazzi, Roberto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2023-12-14T23:00:00+00:00


Emilia

Con i suoi due metri di statura il principe Nicola Romanoff quel titolo di Altezza se lo meritava davvero. Era stato lui stesso a confermarmelo, a casa sua, quando l’avevo notato al dito mignolo: “Sì, apparteneva allo zar Nicola, cugino del nonno Pietro, ma non saprei dirle come quest’anello sia arrivato in eredità a mio padre Roman.”

Il principe, che italianizzava in Romanoff il cognome russo Romanov, aveva risposto a una mia lettera, dove gli ponevo alcune domande sulla sua famiglia, protagonista di due miei romanzi, per avere un riscontro sulla loro attendibilità storica. Mi aveva chiamato al telefono invitandomi a casa sua, a Roma, dove avevo avuto modo di capire quanto conoscesse bene la storia della Russia in una lunga conversazione sugli eventi della rivoluzione.

La mia domanda su quell’anello non era stata per niente casuale. Ricordavo lo splendore sinistro delle “gioie” degli zar, l’antinomia tragica di questo nome. L’orrore del massacro della famiglia imperiale era legato anche a quelle “gioie”. Le portavano, per loro disgrazia, ben cucite nei corpetti, Olga, Tatiana, Maria e Anastasia, la sera di quel fatale lunedì 16 luglio 1918, a Ekaterinburg, a casa Ipat’ev. Rivolgendosi alla maggiore, Olga, la zarina ne accennava alle figlie con una parola in codice, ogni qualvolta dovevano prepararsi per l’ora d’aria concessa nel cortile della casa, indossando i loro corpetti: “Olga, avete prese con voi le medicine?”

“...a differenza dei genitori e del fratello Alessio, qualcosa protegge Olga, Tatiana, Maria e Anastasia dai proiettili. Perché rimbalzano dai corpi, con raccapriccio dei soldati, fatti ubriacare prima di scendere in cantina. Li coglie un brivido di terrore. Un’inviolabilità misteriosa risparmia i corpi delle bellissime ragazze. Alcuni soldati si voltano inorriditi verso il comandante Jurovskij. Il quale sa bene cosa nascondono le granduchesse e rabbioso si avventa su quei poveri corpi scivolati sul pavimento, che cercano di proteggersi con le braccia, per trafiggerli a colpi di baionetta. E i soldati lo seguono, finendo l’orrendo lavoro, in un lago di sangue, fra le urla delle quattro disgraziate ragazze che non vogliono morire...”

Mi sveglia di soprassalto dall’incubo una gran puzza. Tossisco più e più volte. Balzo dal letto e barcollando e, a rischio di cadere, vado in cucina, sempre tossendo. Mi rendo conto di aver lasciato al fuoco tre uova sode, che hanno bruciato il tegame, mentre l’acqua è evaporata dopo aver spento la fiamma del gas. Ma il gas continua a uscire diffondendosi in tutte le stanze. Ho rischiato di non risvegliarmi più. Chiudo il gas. Vado a spalancare i vetri delle finestre, sempre continuando a tossire. Sento sbattere il vetro della finestra nello studio, lasciata aperta per far circolare l’aria umida della notte. Dimenticarmela aperta mi aveva salvato. Corro a fermare il vetro e respirare a pieni polmoni mentre spunta l’alba. La tosse si placa, a poco a poco.

“Hai dormito abbastanza?”

Punge l’ironia dell’uccellino gentile dalle verdi penne, tornato a cantare. Dev’essersi posato su qualche statua nel vicino gruppo mitologico del dio Apollo. Non lo scorgo, ma lo sento. Gli rispondo.

“Altro che dormire, ho fatto un sogno orribile.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.