La gemma di Siena by Marina Fiorato

La gemma di Siena by Marina Fiorato

autore:Marina Fiorato [Fiorato, Marina]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: General, Romance, Fiction, Narrativa storica
ISBN: 9788842922872
Google: mpZ_V5hr1sEC
Amazon: B00UDAPJIU
editore: Editrice Nord
pubblicato: 2011-10-15T00:00:00+00:00


10

il drago

Più si sentiva infelice, e più Pia de’ Tolomei nutriva la consapevolezza che la colpevole era una e una soltanto: la propria bellezza. La bellezza induceva gli altri a fissarla per strada. La bellezza induceva gli uomini a desiderarla, le donne ad averla in antipatia e il marito a detestarla. La bellezza aveva fatto di lei una merce di scambio in un accordo matrimoniale che non voleva. La bellezza aveva indotto Nello a tagliarle i capelli solo per aver rivolto la parola a un estraneo a tavola.

Fin da quando aveva dieci o dodici anni, quando la sua bellezza era prossima al culmine, le era stata preclusa qualsiasi attività fisica.

La fisicità dell’infanzia, l’energia dei giochi con gli amici e delle corse pazze tra archi ombrosi e piazze, d’improvviso tutto ciò le era stato negato. Poi, un giorno, Pia si era accorta di non sentire il cuore martellare in petto da anni; non le mancava mai il fiato, nemmeno dopo un ballo o un’intera rampa di scale. Trascorreva la vita immobile, silenziosa, decorosa. E se il cuore fosse avvizzito fino a morirne?

Anziché al moto, Pia era incoraggiata a cimentarsi nelle attività che più si addicevano alle giovani di buona famiglia, come il disegno, la musica, le lingue e la lettura, sua unica vera consolazione. Le erano stati imposti il nome e la vita di un’eroina tragica, per quello lei ricercava nei libri lo specchio della propria tristezza. Era a conoscenza delle nuove correnti di pensiero, delle nuove scienze, dei nuovi lumi che guidavano il mondo, ma lei preferiva divorare leggende e storie dei tempi passati, perché lei stessa era protetta nell’ambra di un’epoca remota.

Una storia, in particolare, le tornava ora alla mente, una storia letta nella Morte di Artù e che narrava di una donna su cui era stata scagliata una maledizione perché troppo bella. La poverina era sospesa nell’alito bollente di un drago, nuda, notte e giorno, ed era stata liberata da un cavaliere di nome Lancillotto, che aveva ucciso la bestia mostruosa.

Pia de’ Tolomei era una giovane donna intelligente e coraggiosa, ma anche a lei ogni tanto piaceva volare con la fantasia. Aveva progettato di fuggire sin da quando il padre le aveva regalato la moneta con la testa di Cleopatra, però talvolta desiderava solo che arrivasse qualcuno a salvarla.

E adesso pensava di aver trovato – chissà – il suo Lancillotto.



«Ed ecco Siena», disse il signor Bruni spalancando le braccia, come un mago sul palcoscenico che avesse appena fatto apparire la città.

Pia sedeva in groppa al palafreno, che il signor Bruni teneva per la cavezza. Ammirò la scena da lassù, col sole del mattino, uno spettacolo che non aveva mai visto prima. Le valli tutt’intorno erano avvolte da una bruma argentea, mentre i tetti rossi e bassi e le alte torri in lontananza erano dorati dai raggi mattutini. Gli storni turbinavano intorno alla torre del Mangia e il duomo striato era acquattato sopra la città come una tigre addormentata. Pia ammirava il panorama a bocca aperta.

Ormai aveva già preso una decina di lezioni, e altrettante volte era caduta.



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