La giustizia del sangue by Barbara Risoli

La giustizia del sangue by Barbara Risoli

autore:Barbara Risoli [Risoli, Barbara]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Dal piano superiore dove aveva cercato di dormire senza riuscirci, Eufra-

sia lo sentì rientrare. Genevieve invece aveva ceduto al sonno nel letto

della stanza accanto che era stata di Lisette. Si alzò di scatto e ascoltò i

passi del marito salire le scale con decisione. Abitualmente, quando torna-

va non era molto vivace, la stanchezza lo provava come la tensione, ma

ora lo percepiva deciso e nervoso. Era accaduto qualcosa. Si mise in piedi,

quando lui aprì la porta e la guardò serioso, lo sguardo nero più minaccio-

so del solito, il coltello a scintillare alla luce del lume a olio tenuto al minimo. Si fissarono taciti e taciti, come sempre, si capirono. La donna esitò

un attimo, poi sospirò e si sedette nuovamente sul ciglio del letto.

- Ditemi che mi sto sbagliando – disse senza convinzione, una frase cam-

pata in aria per stemperare la paura.

- Tu non sbagli mai, Eufrasia – le rispose chiudendo la porta.

- Quando accadrà? – indagò.

- Questione di giorni, la condanna è inevitabile – spiegò vago.

- Domani incontrerò tuo padre – aggiunse. Lei corrucciò le sopraciglia.

Perché non affidare quella missione al solito intermediario?

- Non voglio correre rischi, voglio essere io a dare le direttive.

L’avvicinamento delle navi non è uno scherzo, dovrà essere prudente e

conosco i movimenti dei controlli della costa – esplicò freddamente. Era

teso e determinato, navigava sull’acqua del rischio, stava nel suo elemen-

to.

- Tu – la interessò. Si appaiò a lui nella contemplazione della notte ingan-

nevole.

- Abiti – fu un po’ troppo conciso.

- Abiti femminili e comuni, niente lutto – continuò.

- E dove li trovo io abiti femminili? – gli fece notare.

- Il prete è uno di noi, ti aiuterà, ma devi fare presto. Non so quando acca-

drà, la regina è ormai sotto processo e i processi di Hèbert sono veloci – la guardò. Il prete di Nanterre era uno di loro? E da quando? Da sempre, era

ovvio. Chi aveva tenuto con sé la piccola Genevieve durante le loro sortite

notturne? E chi era stato l’intermediario fidato che era solito raggiungere

Xavier sulla nave dopo ogni incontro con Lepitre per rendere conto? Cer-

to, il prete che le aveva ridato la casa. Rammentò quando lo aveva rivisto

e come aveva guardato il nastro rosso del pugnale che portava addosso.

- Come ci siete riuscito? – chiese riferendosi a quella complicità del tutto

imprevista.

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- Faceva parte del gruppo dall’inizio – non ritenne opportuno dire altro.

Eufrasia lo scrutò e incontrò nuovamente il suo sguardo deciso, cerchiato

e vibrante. Quei giorni avevano dato anche a lui anni che non gli apparte-

nevano.

- Sei pronta? – le chiese dopo un po’. Assistette alla sua rinascita interiore, la pacatezza insolita e prudente degli ultimi mesi scemò all’improvviso

davanti a lui che rimase immobile. Si, poteva contare su di lei, sulla sua

astuzia, velocità e freddezza.

Gli accordi furono precisi, le mosse calcolate, le distanze e le vicinanze

dettagliate nei particolari, ogni passo venne delineato, programmato, deci-

so, concordato. Il gran ballo stava per iniziare, il gioco spietato avrebbe

fatto un botto enorme, la loro complicità doveva essere perfetta.



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