La legione occulta. La saga completa by Roberto Genovesi

autore:Roberto Genovesi
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: Romanzo storico
ISBN: 9788854192058
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2017-09-16T22:00:00+00:00

LEPTIS MAGNA

Africa Superior, 14 d.C.

«Stiamo tutti calmi. Non è mia intenzione mettermi a discutere con un pugno di ragazzini. Qualcuno potrebbe farsi male e non voglio che ciò accada». Victor Felix si allontanò dalla botola senza perdere di vista lo schieramento dei piccoli predoni. Nessuno di loro pareva particolarmente preoccupato dalla presenza del gigantesco felino.

«Parole sagge, vecchio», fece il capo della banda, «se ve ne andate nessuno vi correrà dietro».

Il Prefetto scosse la testa. Poi si rivolse ad Assum. «Senza fargli troppo male, mi raccomando».

Il giovane manipolatore di metalli sorrise. E la sabbia cominciò a ribollire.

Il manipolo di ragazzini indietreggiò ma mantenne una linea di schieramento. Come se per loro fosse una manovra naturale. La sabbia continuava a bollire e a scoppiettare attorno ai loro piedi. Sempre più intensamente. Fino a sollevarsi in una serie di lunghi sbuffi di polvere granulosa. Le avvisaglie di una tempesta.

«Te l’ho detto che era stato lui», disse uno dei ragazzini rivolto al capo del gruppo.

«Sciocchezze», rispose questi senza perdere d’occhio Assum, «è un truc­co».

Le folate di sabbia si trasformarono in mulinelli che roteavano con sempre maggiore intensità. Fino a innalzarsi in un cerchio che circondò il gruppo di bambini.

«Bene, se vuoi giocare», disse il capo della banda lanciando un’occhiata di fuoco al giovane manipolatore di metalli, «allora giocheremo». Puntò l’indice verso Assum poco prima che il muro di sabbia coprisse definitivamente tutto il gruppo. I ragazzini scomparvero alla vista. E tutto si fermò nel silenzio del deserto. Poi la barriera di sabbia cominciò a sputare proiettili di piombo.

Victor Felix fu sfiorato alla tempia e colpito in pieno torace. La spinta lo sbalzò all’indietro facendolo cadere vicino all’apertura della botola. Assum schivò molti colpi prima di sentire un dolore lancinante al ginocchio sinistro. Cadde carponi senza nemmeno accorgersene. Dika fece per richiamare il suo leone ma il vecchio Prefetto lo fermò. «No, aspetta. Non voglio una strage. Anche se questi mocciosi meriterebbero una lezione».

«La a... avranno», rispose con un filo di voce Assum. Piegò una mano e la mosse nell’aria come a voler cancellare parole invisibili. I proiettili di piombo ancora in volo si arrestarono contro un muro dai connotati incerti mentre il turbine di sabbia crollava a terra rivelando un nugulo di fionde roteanti. I ragazzini fecero partire una seconda salve di colpi ma anche in questo caso i proiettili si fermarono prima di raggiungere i bersagli designati.

«Hai visto?», fece ancora il ragazzino accanto al capo. «Ne è capace».

«Non è possibile», disse questi sputando per terra, «non può avere il potere». E, per tutta risposta, fece lo stesso gesto di Assum. Il pugio di Felix schizzò fuori dal fodero e galleggiò sopra la sua testa per alcuni istanti prima di schizzare lontano. Lo stesso accadde all’arma di Assum. Una mano invisibile prese Dika per la cintura e lo sollevò a una pertica dal suolo, lasciandolo dondolare nel nulla prima di farlo cadere come un sacco.

Victor Felix sgranò gli occhi. «Come avete fatto a...». Ma non ebbe il tempo di proseguire. Dika iniziò a recitare una cantilena fatta di sospiri e singulti.

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