La lingua geniale: 9 ragioni per amare il greco by Andrea Marcolongo

La lingua geniale: 9 ragioni per amare il greco by Andrea Marcolongo

autore:Andrea Marcolongo [Marcolongo, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Popular Culture, i Robinson / Letture, Social Science
ISBN: 9788858126615
Google: FhH5DAAAQBAJ
editore: Gius.Laterza & Figli Spa
pubblicato: 2016-09-21T22:00:00+00:00


Una sera tra inverno e primavera mi trovavo in un bar di Milano con un caro amico e maestro (non di greco ma di vita). La circostanza era decisamente felice: stavamo brindando a suon di champagne per i rispettivi successi delle nostre vite. Quando gli accennai di questo libro, sbiancò. Al solo sentire la parola ‘greco’ il mio amico perse di colpo il buonumore, invaso dal senso di colpa e dal bisogno irrefrenabile di confessarmi di aver saltato un’interrogazione sulla terza declinazione al liceo; solo trent’anni prima, ma che nel cervello di un ex classicista corrispondono per uno strano jet-lag a ieri l’altro. Mi raccontò allora, mesto e con il capo chino peggio di un disertore di guerra, di essere riuscito a sottrarsi alla tanto temuta verifica sui casi dandosi malato per un anno intero. Alla fine, con uno strano – molto noto a chi ha frequentato il liceo classico – mercanteggiamento di scongiuri, suppliche, voti e promesse con il professore riuscì a passare l’anno scolastico impunemente.

Naturalmente rincuorai il mio amico e lo strappai al baratro dei suoi scheletri nell’armadio – anzi, nel sottobanco del liceo – offrendogli altro champagne; e il ricordo straziante dell’interrogazione saltata finì lì. Ma la mattina successiva, poco dopo l’alba, ricevetti un sms: “Andrea, ho avuto gli incubi tutta la notte. Il punto è che io, tutta questa storia dei casi delle parole greche, non l’avevo mai capita tanto bene”.

È naturale, del tutto naturale e umano, data l’impossibilità di stabilire una corrispondenza automatica tra un singolo caso e un singolo significato, che di fronte al sistema dei casi greci chiunque possa provare incertezza e confusione: è lo smarrimento del non essere sicuri di aver capito davvero bene. È naturale perché il greco non è la nostra lingua e mai lo sarà. Noi, parlanti italiano, sentiamo e diciamo il mondo in modo diverso dai Greci e perciò saremo sempre costretti a riflettere, a pensare, passando dalla loro lingua alla nostra.

In primo luogo, insegnando il greco, mi sono resa conto di quanto, prima ancora di cominciare, ci sfugga o si sia dimenticato dell’italiano stesso. Una conoscenza inespugnabile della grammatica, dell’analisi logica e del periodo italiani è fondamentale per imparare non solo il greco, ma qualunque altra lingua. Come potremmo infatti capire in greco, ad esempio, un complemento di causa efficiente, un verbo al congiuntivo, una proposizione finale se nemmeno sappiamo cosa siano queste funzioni sintattiche in italiano? Eppure, molto spesso accade che non si conosca neppure la nostra lingua, figuriamoci un’altra, viva o morta che sia. Quante volte mi sono sentita dire in questi anni da grecista: “ma io non so neppure cosa vuol dire in italiano!”.

Del resto, lo studio di una lingua così sintetica come il greco – di una lingua che in così poco riesce a dire tanto – richiede una conoscenza della morfologia, della grammatica e della sintassi italiane nient’affatto scontate per un quattordicenne (e nemmeno per chi ha venti o trenta o quarant’anni di più). Quindi, per affrontare, anzi per sfidare il sistema



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