La manutenzione dell'universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri (1815-1848) by Pino Loperfido

La manutenzione dell'universo. Il curioso caso di Maria Domenica Lazzeri (1815-1848) by Pino Loperfido

autore:Pino Loperfido [Loperfido, Pino]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Historical, General
ISBN: 9788868762957
Google: sx9VzwEACAAJ
editore: Curcu
pubblicato: 2022-08-18T12:36:39+00:00


TERZA PARTE

(1848-2020)

È una cosa un po’ spiacevole, antipatica, ma va scritta. Qualche paesano, subito dopo la morte della Lazzeri tira un sospiro di sollievo. “Si è tolta finalmente di mezzo quella suonata”, deve aver pensato più di uno. Una reazione almeno in parte comprensibile. Il paese, l’uscio delle loro case è stato affollato per anni da una fiumana continua di sconosciuti, che non sempre ha avuto poi parole di apprezzamento per i caprianesi. C’è anche questo nelle testimonianze. Alcuni li dipingono come ladri, altri come straccioni, insolenti e così via. Sono diventati una specie di macchietta: i compaesani di quella. Così, quando alla fine quella se ne va, molti non riescono a fare a meno di rallegrarsene. E si sentono meglio. Lo stesso senso di soddisfazione che si prova nel liberarsi delle cose vecchie in discarica. (E se posso farvi una confidenza, anche oggi non tutti stravedono per l’Addolorata…)

Ma, piuttosto, perché ci mettono la bellezza di sei giorni per seppellirne le spoglie mortali? Nessuno ce lo dice. Sebbene ardita, io un’ipotesi ce l’avrei, anzi tre e vorrei provare a formularle. La prima la prendo in prestito direttamente dal libro “Il Regno”, di Emmanuel Carrère.

Dopo il Concilio di Gerusalemme, verso la fine del 50 d.C., durante il suo secondo viaggio missionario, Paolo di Tarso si reca a Tessalonica, capitale della provincia romana di Macedonia, per convertire giudei e pagani. Nei suoi tre o quattro mesi di soggiorno, riesce ad organizzare una piccola comunità di alcune centinaia di persone in una popolazione totale di circa 150mila unità. Tuttavia, anche per quelle poche centinaia di gentili, il messaggio di Cristo si rivela davvero poco digeribile. In particolare in materia di risurrezione dei morti. Secondo Paolo, la Parusia, ovvero il ritorno di Cristo sulla terra, è imminente. Molto imminente. Anzi, “nessuno di voi morrà senza averlo visto”, dice Paolo, riprendendo le stesse parole di Gesù. I Tessalonicesi sono confusi. Hanno preso alla lettera il messaggio e ora non sanno più cosa pensare. Così si può immaginare cosa accade quando il primo di loro muore: pensano, “Ragazzi, ci siamo! Sta per accadere!”. Anche per questo, quel loro fratello non lo seppelliscono nemmeno. Lo tengono lì, in bella vista, per giorni, in attesa che si rimetta in piedi e dia il via alla venuta definitiva del Redentore. Ma passano i giorni, il cadavere comincia a gonfiarsi e a puzzare. Loro provano a ungerlo con oli e profumi, ma dopo quattro giorni il lezzo è tale che sono costretti a metterlo sotto terra. Paolo dovrà scrivere due memorabili lettere a quella comunità per rimettere in carreggiata gli animi delusi.

Qualcosa di simile potrebbe essere accaduto dopo la morte di Maria Domenica Lazzeri?

Ovvio che constatare il decesso di una donna, abituata a morire ogni venerdì, non dev’essere stato tanto immediato. Bisognava esserne certi. Stando al calendario perpetuo, il 4 aprile 1848 è un martedì, quindi non il giorno canonico delle sue morti apparenti settimanali, che era il venerdì della crocifissione del Nazareno. Pertanto, la prima ipotesi che mi sento



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