La morte bussa a Marlow by Robert Thorogood

autore:Robert Thorogood [Thorogood, Robert]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Timecrime
pubblicato: 2023-10-29T23:00:00+00:00

2

A est di Marlow, il Tamigi si gonfia attorno a una piccola isola che ha una chiusa da un lato e uno sbarramento dall’altro, e nelle placide acque che si celano al di là di esse si trovano alcune delle proprietà più eleganti della città.

La casa di sir Peter Bailey, White Lodge, era forse la più grande di tutte. Si trattava di una villa georgiana a tre piani color crema, con un campo da tennis in erba da un lato, un’aranciera in vetro dipinto di bianco dall’altro e un giardino in stile elisabettiano sul davanti. Sul lungofiume, le strisce di prato appena tagliato apparivano ancor più nitide, ancor più precise, rispetto a qualunque altro giardino nei dintorni. L’imbarcazione di sir Peter, ormeggiata in fondo al giardino, era un’elegante lancia a motore rifinita in legno lucido che aveva comprato a Venezia.

Tutto in quella proprietà trasudava denaro e Suzie, quando lei e Judith arrivarono, lì per lì non sapeva dove parcheggiare il suo malconcio furgoncino da dog sitter. Per loro fortuna, un adolescente dal viso fresco con un giubbino ad alta visibilità fece loro cenno che avrebbero dovuto parcheggiare nel campo accanto al giardino.

«Miseriaccia» disse Suzie mentre scendevano dal furgone. «Addetti al parcheggio! Ma ti rendi conto?»

Era una di quelle giornate di gennaio fresche e soleggiate, con nuvole di cotone idrofilo in un cielo di un blu brillante, e quando Judith e Suzie entrarono nel giardino video un centinaio di persone vestite in modo elegante che chiacchieravano e ridevano vicino a un tendone luccicante.

«Credo che la mia casa ci starebbe due volte sotto quel tendone» disse Suzie. «Sei sicura che a loro non dispiaccia che ci sia anch’io?»

«Certo che no.»

«Non sono esattamente vestita in maniera adeguata per una festa.»

Suzie era un donnone con le guance rubiconde e la voce reboante. Indossava un piumino imbottito rosso brillante su una maglietta in tessuto sportivo color acquamarina sbiadita, un paio di jeans logori con un po’ di fango secco intorno alle caviglie e un vecchio paio di stivali da passeggio.

«Penso che tu sia perfetta» disse Judith.

«Okay, allora darò la colpa a te se qualcuno si lamenterà. Ora, dove sono le tartine?»

Nel momento stesso in cui Suzie poneva la domanda, un giovane cameriere si avvicinò con un vassoio di champagne. Lei e Judith presero un bicchiere ciascuna, ma, per la cronaca, Suzie prese anche un secondo bicchiere.

«Per la mia amica» si rivolse al cameriere indicando un’amica immaginaria da qualche parte.

«Be’, non è meraviglioso?» disse Judith, sorseggiando il suo champagne e ammirando il panorama.

«Certo che lo è» rispose annuendo Suzie, bevendo il primo dei suoi due bicchieri.

«Accidenti, le bollicine ti entrano nel naso. Non so perché la gente beve questa roba. Allora, dov’è questo sir Peter che ti ha invitata?»

«Non lo vedo. Ma quando arriverà te ne accorgerai. Ha l’aspetto di un generale maggiore, con quei baffi e quel vocione.»

«Judith?» disse una voce piena di entusiasmo, per poi aggiungere «Suzie?» con un po’ più d’incertezza.

Becks Starling si avvicinò e Judith pensò che quella era la visione più gradevole che avrebbe potuto avere quel giorno.

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