La Profezia Di Arsalon. Il Sigillo Del Male by Alice & Siccardi Montanaro

La Profezia Di Arsalon. Il Sigillo Del Male by Alice & Siccardi Montanaro

autore:Alice & Siccardi Montanaro [Montanaro, Alice & Siccardi, Gianandrea]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788854128774
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2014-04-07T00:00:00+00:00


25

Danae

Q uella notte Ghinta non dormì.

Nonostante il lungo viaggio, la stanchezza svanì quando l’uomo realizzò cos’era successo.

«Devono aver rapito Sevrian per farmi costituire!», disse alla sua compagna.

Lynn si poggiò sulla sua spalla. «Non c’è altra soluzione. Giusto?».

Ghinta cercò di riflettere su tutte le alternative possibili ma poi fu colto da un pensiero terribile: “No, non può essere. È passato troppo tempo ormai. E se non l’hanno scoperto prima…”. L’idea che avessero catturato il figlio perché era l’ultimo discendente imperiale lo terrorizzò. «Maledetti!», esclamò tirando un calcio a un grosso pezzo di brace. Mentre faceva a pezzi un legnetto, si ritrovò tra le mani un piccolo oggetto tintinnante. Il metallo era annerito e Ghinta tentò di lucidarlo strofinandolo con vigore contro il suo vestito. Quando riuscì a pulirlo completamente si accorse che era la collana che aveva regalato a Danae vent’anni prima.

Lynn si avvicinò per guardarla meglio. «È bellissima», esclamò.

“Lo disse anche lei”. Il ricordo del loro grande amore riempì il cuore di Ghinta, la mente corse indietro di vent’anni, a quando era andato a cercare acquirenti a Merivia. Il padre lo aveva mandato nella Capitale a trovare clienti affidabili che acquistassero grosse quantità di roccia per scopi edili. Aveva girato per cantieri giorni e giorni e durante uno di quei giri aveva deciso di fermarsi al mercato della Cittadella per fare colazione.

Mentre assaporava della squisita marmellata di mirtilli qualcuno lo aveva urtato. «Scusate», gli aveva detto una dolce voce femminile. Lui si era voltato e gli era bastato un solo sguardo per capire che quella ragazza sarebbe stata la donna della sua vita.

«A cosa stai pensando?», chiese Lynn.

«A molto tempo fa».

«Stavi sorridendo e il tuo sguardo era perso nel vuoto», disse la fatina.

Ghinta cominciò a parlare.

«Pensavo alla storia di questa collana… di quando ho conosciuto Danae», disse l’uomo con tristezza.

Raccontò a Lynn come l’aveva incontrata, perché se n’era innamorato e della settimana di passione che aveva travolto i due giovani. Ghinta era stordito, incredulo, il passato stava tornando e lui non aveva più paura. Il peso che portava dentro da tempo ora aveva smesso di tormentarlo.

«E così le hai regalato la collana per dirle addio…», disse Lynn commossa.

L’uomo osservò ancora il gioiello. A una finissima catenella dorata era appeso un piccolo cuore d’oro con un diamante nel centro. Girò il cuoricino dalla parte rimasta annerita cercando di vederne l’incisione. Sebbene le scritte non fossero più visibili, sapeva bene quali fossero le parole: le aveva fatte scrivere lui.

«Con amore, tuo per sempre Ghinta», disse a voce alta.

Passò qualche istante, poi l’uomo continuò a parlare sperando di sentirsi meglio.

«Sì, Lynn. Io le avevo chiesto di venire a Sinderwood con me, ma lei non poteva. Così decisi di regalarle questa collana affinché si ricordasse per sempre di me».

«Che romantico», esclamò la fata, asciugandosi le lacrime con il vestito di Ghinta.

«Poi, mesi dopo, mi venne a cercare. Un giorno bussarono alla mia porta ed era lei. Non ho provato mai più una felicità così grande…».

Il discorso venne interrotto dalla fatina che si soffiò il naso vigorosamente.



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