La regina dei Lilin by Vari (Gianni Pilo)

La regina dei Lilin by Vari (Gianni Pilo)

autore:Vari (Gianni Pilo) [Vari (Gianni Pilo)]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: horror, racconti, copertina
pubblicato: 1939-12-31T23:00:00+00:00


5. Sangue nella notte

Né Lanark né gli altri ricordavano di aver iniziato a combattere per le loro vite; seppero solo, che lo stavano facendo tutto ad un tratto. Ci fu un frastuono aspro e prolungato di spari di fucile simile ad un getto di grandine sopra a del legno secco; Lanark, per caso o per una scelta inconscia, cercò ed afferrò la sua spada invece della pistola.

La spalla di un cavallo lo colpì buttandolo indietro, ma non per terra. Quando oscillò per mantenere l'equilibrio, salvò anche la sua vita; perché il cavaliere, una figura tutta una cascata di barba nera con un cappello dalla tesa abbassata, puntò la pistola quasi sul viso di Lanark e fece fuoco. Il lampo fu accecante, la palla ferì la guancia di Lanark come una frustata, e fu allora che la sciabola nella sua mano si alzò come una falce che miete il grano. Per fortuna piuttosto che per intenzione, la lama colpì il polso della mano del guerrigliero che impugnava il fucile. Lanark vide la mano volare via come se avesse avuto le ali, mentre le dita serravano ancora la pistola, scintillante nella luce del fuoco. Il sangue scorse a fiotti dal moncherino della mano destra del cavaliere, come acqua da una fontana, e Lanark sentì su di sé come uno spruzzo di pioggia calda. Si buttò nella mischia, afferrò le gambe dell'uomo con il braccio libero e, quando il corpo si piegò pesantemente in giù sopra la sua testa e le spalle, lo sollevò al di sopra della sella.

Il cavallo si slanciò in avanti e nitrì, ma Lanark lo afferrò per le redini e mise il piede nella staffa. Il falò sembrava diventare stranamente più luminoso, e poteva distinguere completamente i guerriglieri a cavallo mentre calpestavano ed infierivano sui suoi uomini disorganizzati. Il caporale Gray cadde morto quasi ai suoi piedi. In mezzo all'assordante tambureggiare degli spari, si poteva sentire la voce del sergente Jager simile a quella di un toro: «Fermi, ladri, in nome di Dio!» Suonava come un esorcismo, come se i cavalieri Confederati fossero diavoli. Lanark riuscì a salire in sella al cavallo catturato. Lasciò cadere le briglie sul pomello della spada, poi fece passare sullo stomaco la mano sinistra e tirò fuori la pistola.

A poca distanza, oltre le teste di parecchi cavalli, pensò di scorgere il volto di Quantrill, sbarbato e fiero. Gli sparò, ma non aveva alcuna fiducia in un colpo sparato con la mano sinistra. Sentì che il cavallo era irrequieto e senza guida e che spingeva e lottava con un altro cavallo. Gli animali erano troppo vicini per un colpo di spada, e quindi sparò di nuovo con la pistola. Il guerrigliero venne sbalzato dalla sella. Lanark ebbe una visione che non avrebbe mai dimenticato, di grandi occhi sporgenti e baffi tagliati a punta.

Di nuovo l'urlo dei Ribelli, che volava da una bocca barbuta all'altra, e poi un grido di risposta, più profondo e prolungato; alcuni soldati erano corsi fuori dalla casa e, dal porticato, sparavano con le loro carabine.



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