LA SAGA DEI VIRHEL - [1982] by Pilo Gianni

LA SAGA DEI VIRHEL - [1982] by Pilo Gianni

autore:Pilo Gianni [Gianni, Pilo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: [krug book]
pubblicato: 2012-05-13T09:33:31+00:00


IX.

LA CITTÀ FANTASMA

Fatto cenno a Kalmar di seguirlo, ValArn uscì dalla stanza inoltrandosi in un profondo corridoio che, dopo aver percorso un lungo tratto segnato da diverse aperture e da parecchie intersezioni con altri corridoi analoghi, terminava in una sala circolare cui facevano capo un certo numero di gallerie ed un'unica porta. Fu proprio verso quest'ultima che il Guardiano si diresse con decisione e, non appena l'ebbe aperta, la luce artificiale cedette il passo a quella del caldo sole di Vihr, mentre l'interminabile distesa del deserto di Merath si stendeva nuovamente davanti agli occhi di Kalmar.

Quando furono all'aperto, il Capo del Clan dell'Aquila vide la porta richiudersi alle sue spalle poi, non appena questa operazione fu compiuta, solo una roccia uguale a tante altre sparse nel territorio sabbioso, rimase ad indicare quella che era stata la fine della strada sotterranea sin lì seguita dai due uomini.

Dato uno sguardo intorno Kalmar vide, a poco meno di un'arsta di distanza, la mole rocciosa sotto la quale viveva il popolo del deserto, e si accorse che il suo compagno si era già incamminato in quella direzione. Giunti in prossimità dell'ingresso sito alla base del promontorio roccioso ove in precedenza Kalmar aveva già avuto modo di vedere il gruppo degli uomini di guardia, ValArn gli fece cenno di nascondersi dietro una duna, ordinandogli al contempo di far silenzio e di non muoversi.

Quindi, postosi anche lui al riparo, estrasse dalla fondina che portava appesa alla cintura, un'arma in un certo senso somigliante al fulminatore che Kalmar aveva usato nella Laguna Nera, però molto più complicata, e coperta da un gran numero di ruotismi di varia grandezza. Dopo aver rapidamente spostato diversi meccanismi, ValArn si sporse dal fianco della duna dietro la quale si erano nascosti e, dopo aver puntato la strana arma in direzione delle guardie, tirò all'indietro una piccola leva che sporgeva dal lato sinistro.

Kalmar che, analogamente a quanto gli era occorso nella sua precedente esperienza, si aspettava di veder uscire dalla canna un devastante raggio incandescente, rimase invece molto stupito quando non accadde nulla di tutto ciò, non solo, ma anzi l'unica cosa che vide fu una piccola sfera, trasparente come una bolla di sapone, che si dirigeva ad una certa velocità verso gli uomini fermi alla base della montagna.

Passata tra due di loro, la sfera andò ad urtare contro la parete rocciosa e si frantumò, dando origine ad una serie di onde - o vibrazioni - che, nell'aria resa rovente dalla sabbia e dal sole, risultarono chiaramente visibili al Capo del Clan delle Aquile, il quale le vide propagarsi nell'etere, creando lo stesso effetto ottico di un sasso gettato nelle calme acque di uno stagno.

Non appena gli uomini del deserto furono raggiunti da quelle vibrazioni, si immobilizzarono nella posizione in cui si trovavano al momento in cui erano stati colpiti per cui, dopo qualche istante, parve a Kalmar di avere innanzi a sé un gruppo di statue. Stupefatto dallo spettacolo che gli si parava alla vista, tornò rapidamente alla realtà quando ValArn lo scosse per un braccio invitandolo a seguirlo con una certa sollecitudine.



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