La teoria di Einstein e le mutevoli prospettive del mondo by Antonio Aliotta

La teoria di Einstein e le mutevoli prospettive del mondo by Antonio Aliotta

autore:Antonio Aliotta [Aliotta, Antonio]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-9366-250-5
editore: Editoriale Le Lettere
pubblicato: 2021-04-13T22:00:00+00:00


2. Il realismo di Einstein

Che la teoria della relatività, in se stessa considerata, abbia nella mente dell’Einstein un significato realistico, lo sapevo bene, e contro questa nuova ipostasi era implicitamente diretta anche la mia discussione critica, per quanto non lo dicessi in modo esplicito (né m’interessava di dirlo in una relazione sommaria che non aveva per suo oggetto particolare le vedute dell’Einstein). L’ho detto però altrove. Nel mio saggio Il problema della realtà ho scritto contro l’Einstein: «La nuova meccanica è senza dubbio più completa e ci eleva a un grado superiore di verità; ma non ci fa uscire perciò dall’esperienza. Sarebbe un grave errore, se, dopo aver sostituito agli atomi gli eventi, si pretendesse che questi sussistessero per sé senza alcun soggetto che ne abbia esperienza. Il fatto in se stesso è non meno assurdo della cosa in se stessa. Il mondo che le nuove teorie meccaniche ci dànno non è la supposta realtà assoluta, ma un mondo di esperienza più estesa in cui sono aggiunte nuove prospettive, quelle cioè che avremmo mettendoci da punti di vista diversi dalla terra e movendoci in altre lontanissime regioni dello spazio con direzioni e velocità diverse».

Ancora più esplicitamente sul realismo dell’Einstein e sulla critica di esso ho insistito nella seconda di due comunicazioni da me fatte sulla teoria della relatività nella Biblioteca Filosofica di Palermo verso la fine di Agosto. E poiché quella comunicazione non fu da me scritta, né sarà perciò pubblicata, sarà opportuno riassumere ciò che io dissi.

Il carattere essenziale che distingue la nuova teoria meccanica dall’antica è la fusione delle due forme dello spazio e del tempo, prima considerate l’una dall’altra indipendenti, in un solo insieme a quattro dimensioni. Prima si parlava di durate temporali e di distanze spaziali, ora invece si parla di estensione degli eventi, lasciando indeterminato se si tratta di durata nel tempo o di distanza nello spazio; perché ciò che da un certo punto di vista può essere interpretato come intervallo temporale, da un punto di vista diverso può presentarsi come distanza spaziale. Per addurre un esempio grossolano, se supponiamo due colpi sparati da un medesimo cannone fermo con l’intervallo d’un’ora l’uno dall’altro, mentre per l’osservatore terrestre che sta vicino al cannone vi è solo un intervallo temporale fra i due eventi, un osservatore, che potesse vedere dal sole i due lampi, li giudicherebbe anche distanti nello spazio e propriamente del numero di chilometri che la terra percorre in un’ora nel suo movimento intorno al sole. E se supponiamo due eventi, l’uno alla superficie terrestre, l’altro alla superficie solare, un astronomo, che osservasse da un punto ad eguale distanza dal sole e dalla terra, vedrebbe i due fenomeni come simultanei, ma lontani l’uno dall’altro nello spazio; per un osservatore invece che guarda dalla terra, tra il fenomeno solare e il terrestre vi è un certo intervallo di tempo, e propriamente quello che la luce impiega a percorrere la distanza dal sole alla terra.

Insomma l’Einstein ha messo in rilievo che non si può distinguere in modo assoluto



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