La tua salute su misura per curarsi anche da sani by Daniela Helena Jurisic

autore:Daniela Helena Jurisic [Jurisic, Daniela Helena]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Vallardi
pubblicato: 2021-08-28T10:27:05+00:00

2. + ritmi della salute, – interocezione, + senso di agenticità

In questo profilo si trovano le persone che scelgono di fare le cose che, a detta di tutti, sono parte di uno stile di vita salutare. Fanno tutto quello che è «giusto». Mangiano le cose giuste, si allenano per il giusto numero di volte alla settimana, dormono il giusto numero di ore e non incorrono in comportamenti che possono compromettere la salute, come bere o mangiare troppo o fumare. Magari svolgono un lavoro che gli piace e potrebbero dire di soffrire di una quantità di stress «normale» durante la settimana, perché vedono colleghi nella loro stessa situazione. Quando accusano disturbi, però, non sanno da dove arrivino. «Non capisco, mi prendo cura così bene di me stesso, non merito che mi capiti questo». Quando abbiamo questo profilo tendiamo a pensare al nostro «sé» e al nostro «corpo» come due cose collegate, non come un’unica cosa. Prendiamo con noi il nostro corpo quando andiamo a fare un viaggio o lo usiamo per fare sport, e se si «comporta male» perdiamo la pazienza. Pensiamo: «Corpo, io ti tratto bene, e allora perché adesso mi provochi questi problemi?» Senza precisione interocettiva, quella tra me e il mio corpo diventa una relazione competitiva invece che collaborativa. Per questo motivo il potenziamento dell’interocezione ultimamente viene studiato per aiutare a trattare una serie di problemi «dissociativi», dai disordini alimentari ai disturbi che incidono sui movimenti, come la malattia di Parkinson.

Quali pratiche di movimento sono utili per potenziare la precisione interocettiva? Nella letteratura medica possono essere raggruppate sotto la denominazione di «pratiche mind-body» e sono quelle che io chiamo «pratiche di consapevolezza somatica». Possono essere utili ad esempio delle sessioni individuali di Feldenkrais, perché hanno a che fare specificamente, tra le altre cose, con l’identificazione delle sensazioni di rilassamento e di tensione. Anche la pratica dello hatha yoga produce una maggiore interocezione tramite posture che inducono un’attivazione muscolo-tendinea solitamente non presente nei movimenti automatici che svolgiamo nella vita di tutti i giorni. Anche in questo caso non sto descrivendo tutte le potenzialità di queste due pratiche, ma sicuramente si tratta di un punto di partenza. Le persone che presentano quella che Sherrington ha descritto come «amnesia senso-motoria», ossia l’incapacità del cervello di percepire un certo distretto corporeo, dovrebbero essere consigliate accuratamente nella scelta di una pratica motoria che fa al caso loro e, ancora meglio, a scegliere l’insegnante giusto. Non bisogna lasciare le cose al caso, perché è così che nel passaggio da «paziente ammalato» a «persona autonomamente sana» assistiamo alla maggior parte degli infortuni. Spesso è la mancanza di interocezione a generare un ciclo che comincia con «sono andato in palestra, mi hanno dato un programma di esercizi e mi sono fatto male. Allenarmi non fa per me», oppure, «Ho provato uno di quel tipi di Yoga che dovrebbero calmarti, e invece mi ha fatto innervosire di più».

In questo profilo vedo anche tanti pazienti a cui piace molto fare movimento: gente che cammina sul tapis roulant leggendo

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