Lady Mary: Un Romanzo Storico Georgiano (La Saga Della Famiglia Roxton Vol. 4) (Italian Edition) by Lucinda Brant

Lady Mary: Un Romanzo Storico Georgiano (La Saga Della Famiglia Roxton Vol. 4) (Italian Edition) by Lucinda Brant

autore:Lucinda Brant [Brant, Lucinda]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781925614046
editore: Sprigleaf
pubblicato: 2018-03-08T23:00:00+00:00


“Ma chérie, me ne vado. Mary? Mary, mi stai ascoltando? Partirò oggi stesso.”

Mary distolse lo sguardo dal gruppetto. Evelyn aveva attirato la sua attenzione. “Parti? Ma sei appena arrivato Eve. Perché?”

“Affari di stato…”

“…come agente della Corona? Pensavo che non fossi più una spia.”

Evelyn non negò né confermò la sua supposizione.

“Devo portare a termine quest’ultima missione prima di potermi liberare del mio irredimibile passato e vivere il mio futuro.”

“Bene, allora devi farlo. Ma quando ritornerai?”

“Qui? Non…”

“Non tornerai?” Gli occhi viola di Mary si spalancarono, ansiosi. “Non tornerai ad Abbeywood?”

Evelyn sorrise, più in sintonia con i suoi sentimenti di quanto lei stessa si rendesse conto. Mise alla prova la sua supposizione dicendo bruscamente: “Ad Abbeywood? Perché dovrei tornare in questa parte del regno dimenticata da Dio, popolata da zotici ignoranti…”

“Non è dimenticata da Dio! E lui non è… non sono ignoranti,” disse Mary, accaldandosi, subito sconvolta dal proprio lapsus. Abbassò la voce. “Non vedi la bellezza che ci circonda qui nella valle? Qui ci sono una pace e un’armonia che non esistono altrove. E anche se non apprezzi stare nella natura, questa fabbrica è senza dubbio la dimostrazione della volontà di coloro che vivono qui di migliorare la loro vita, adottando queste meraviglie produttive. Come puoi chiamarli zotici ignoranti?”

Evelyn ignorò il suo lapsus, anche se non ne fu sorpreso. E anche se sul volto aveva un’espressione neutra e un po’ scettica, continuò a prenderla in giro senza pietà.

“Oh, come dimentichi in fretta, ma belle cousine! Ma io no. Quando Gerry era in vita non vedevi l’ora di voltare le spalle a questo idilliaco luogo rurale e scappare a Londra, a ogni minima opportunità. Non parlavi di bellezza o armonia in questo posto, allora. Eppure torno dopo cinque anni passati all’estero e ti trovo innamorata di un angolo pittoresco da cui non vedevi l’ora di scappare! Ah! Ma penso che non si tratti tanto del panorama, quanto della compagnia.”

“Sì! Sì, hai ragione,” confermò Mary, così offesa da fraintendere a chi stesse alludendo Evelyn. “Era la compagnia, e tu sai, tu sai com’era il mio… com’era il mio matrimonio, se si può chiamare così quella schiavitù! Ti meraviglia che desiderassi scappare, andarmene?”

“Ah! Ma non era dell’odioso Gerry che stavo parlando, chérie.”

Mary vacillò e sbatté gli occhi. “Non Gerald? Non capisco…”

Gli occhi di Evelyn si illuminarono e lui sorrise. “No? Sono sicuro che lui, lo Squire Backwater, capisca benissimo.”

“Non chiamarlo così!” Ribatté Mary, troppo irritata per lasciarsi imbarazzare dalla sua insinuazione.

Evelyn appoggiò una spalla rivestita di seta contro la parete di mattoni imbiancata, ironico, con le sopracciglia sollevate. “Allora come preferisci che chiami il tuo Squire, ma chérie?”

“Lui non è il mio Squire. È il tutore legale di Teddy e ha sempre avuto a cuore i suoi interessi. E offre generosamente il suo tempo ad Abbeywood come sovraintendente, quando mi è stato ovvio, venendo qua, che il suo tempo sarebbe meglio speso nelle sue fabbriche, o sulle sue terre, tra la sua gente. Eppure trova il tempo di far quadrare i libri dei conti di



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