Le figlie della Cornovaglia by Fern Britton

Le figlie della Cornovaglia by Fern Britton

autore:Fern Britton [Britton Fern]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Tre60
pubblicato: 2021-10-04T22:00:00+00:00


Hannah

Trevay, 1938

Mia madre fece esattamente ciò che aveva detto. Dopo aver chiesto un prestito al nonno e aver cercato a lungo un locale adatto, affittò un negozietto a Trevay e comprò una vecchia Austin 7 usata. Alla guida era tremenda. Certe volte andava così piano che gli altri automobilisti la superavano suonando il clacson, altre volte sfrecciava talmente veloce (e in qualche caso dal lato sbagliato della strada) da costringere gli altri a sterzare sul marciapiede per schivarla. «Io guido benissimo!» esclamava ogni volta che qualcuno di noi osava inspirare una lunga boccata d’aria, l’ultima prima di una morte certa. «Non ho mai fatto un incidente in vita mia!»

Edward replicava sommessamente: «Tu no, ma dietro di noi ne abbiamo visti parecchi».

Prima che la mamma lo rilevasse, il negozio vendeva lana. Conservammo lo stock di lana della vecchia gestione per tenerci la clientela, ma a mano a mano che riusciva a fare arrivare nuove sete dall’Oriente le clienti modificarono i propri gusti. Con il tempo il negozio si conquistò una certa notorietà, per lo meno in Cornovaglia. Era impossibile trovare di meglio nella contea. Persino a Truro.

Trevay era un piccolo villaggio marinaro a una decina di miglia da Callyzion, sulla costa. Il profilo del porto era scandito da una fila di solide casette di pescatori e da un pub, il Golden Hind. Al di là dei frangiflutti si stendeva il mare aperto. Al di qua trovava riparo una flottiglia di barche da pesca più o meno grandi e sui muri di granito gli uomini scaricavano il pescato del giorno e rammendavano le reti. L’accento era più marcato che a Callyzion. All’inizio faticavo a farci l’orecchio e capivo solo una parola ogni tre o quattro, ma con il tempo il mio accento si allineò a quello locale. Mia madre mi riprendeva di continuo. «Tesoro, per favore, non parlare in dialetto. Se è una giornata faticosa di’ che è una giornata faticosa, non quelle stupidaggini che dici.»

Era vero, avevo iniziato a dire: «Tis helluva hooley », perché mi divertiva di più. «Sì, mamma.»

«E quando le cose vanno bene, dillo. Non puoi limitarti a dire ’ideal ’.»

Il suo negozio si trovava nella strada che correva dietro le casette del porto, al centro di una breve infilata di negozi. C’erano un macellaio, un fruttivendolo, una parrucchiera, un’edicola con tabaccheria, un fornaio che ogni mattina alle dieci sfornava pasticcini e noi, che stavamo tra la parrucchiera e il fruttivendolo. Gli edifici erano di epoca vittoriana e gli spazi interni erano organizzati in modo molto efficiente. Sotto ogni negozio c’era una cantina e sul retro c’era una stanza con una cucina separata da una tenda. Noi quattro dormivamo nelle due camere al primo piano – io stavo con la mamma – e al piano di sopra c’erano altre due stanze che affittavamo a due inquilini. Uno era Mr Tomlinson, il sagrestano della chiesa di Saint Peter. L’altra era Miss Penrose, una giovane maestra che insegnava alle scuole elementari.

Verso la metà degli anni Cinquanta dell’Ottocento era stata costruita



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.