Le Nostre Vite Senza Ieri by Edoardo Nesi

Le Nostre Vite Senza Ieri by Edoardo Nesi

autore:Edoardo Nesi [Nesi, Edoardo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788858706367
Google: ENarB6Lww8EC
Amazon: B00794U8FW
editore: Bompiani
pubblicato: 2012-02-27T23:00:00+00:00


Barletta

Il 3 ottobre 2011, nel centro di Barletta, crolla una palazzina nel cui scantinato c’era un laboratorio tessile che operava senza nessuna autorizzazione. Una decina di donne italiane vi lavoravano in nero, a confezionare maglie, e tre di loro muoiono nel crollo, insieme a una bambina, la figlia del titolare, che si trovava lì per caso. Il “Corriere della Sera” mi chiede un pezzo sulla tragedia. Lo scrivo col cuore attanagliato dalla rabbia.

Il costo del tuo lavoro è la vita. La tua vita. Sei un’operaia e vai ogni giorno a lavorare in uno scantinato. Lo scantinato è un opificio. Una maglieria. Tu confezioni maglie. O forse non confezioni davvero, ma ti limiti ad applicare etichette “Made in Italy” a maglie prodotte in Cina. Un giorno cominci a sentire degli strani rumori che non hai mai sentito prima. Sono come dei gemiti, degli scricchiolii. Non vengono dalla strada vicina, o dalle macchine davanti alle quali lavori. Vengono dalle mura del palazzo. Ti chiedi cosa possano voler dire. Non puoi accettare che siano ciò che pensi. Ti dici che forse è normale sentire degli scricchiolii in un palazzo così vecchio. E continui ad andare a lavorare. Ogni giorno. La notte, nei terribili dormiveglia che ti afferrano e non ti vogliono lasciare, ti chiedi se non dovresti parlarne con qualcuno. Coi sindacati, coi vigili. Con la polizia. Coi carabinieri. Ma non lo fai. Ti scordi di farlo. Preferisci scordarti di farlo, forse. Ogni giorno vai avanti, ti svegli e torni lì, a lavorare. Perché devi. Devi pagare la spesa, i vestiti dei bambini, il mutuo. Devi vivere, e continui a lavorare. È quello che fai, che hai sempre fatto. Lavori sepolta in uno scantinato per combattere la concorrenza di altri disgraziati come te. Sei impegnata in una competizione inconsapevole e crudele con altri lavoratori che lavorano in altre fabbriche, in tutto il mondo. Fabbriche probabilmente più sicure dello scantinato in cui lavori tu. Ma non importa. Devi lavorare e lavorerai. Il tempo non è che tempo, e si porta via i pensieri. Non credi davvero possibile che un palazzo possa cadere. E poi, proprio su di te. Ti dici che queste cose è molto difficile che succedano. Che non succederà proprio a te.

Il tuo lavoro vale poco, ragazza mia. Pochissimo. Non dovrebbe essere così. Non è giusto che sia così. Non quando con il tuo lavoro stai prendendo parte alla produzione di uno dei simboli dell’eccellenza, del buongusto e della classe in tutto il mondo. Il Made in Italy. Perché non importa quale sia la qualità delle maglie che produci, o per conto di chi le produci, o dove siano state prodotte davvero. È merce che verrà venduta con l’etichetta “Made in Italy”, e questa provenienza ha un valore misurabile, che si applica a ogni cencio e a ogni accessorio che viene prodotto nel nostro paese. Da chiunque. Decine e decine di migliaia di cinesi sono venuti e continuano a venire a lavorare in Italia, chiusi in scantinati come quello in cui lavori tu, per poter produrre merce Made in Italy.



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