Le ragazze della villa delle stoffe by Anne Jacobs

Le ragazze della villa delle stoffe by Anne Jacobs

autore:Anne Jacobs [Jacobs, Anne]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2019-02-28T23:00:00+00:00


22

Tilly odiava il suo nome, che veniva da Ottilie. Odiava anche la banca e i numerosi palazzi e le ville di proprietà del padre. Odiava i soldi, che in famiglia giocavano un ruolo fondamentale. Capitali, interessi, conti, azioni, prestiti, debiti, ipoteche: tutte cose di cui il padre e Alfons a tavola parlavano di continuo senza che lei ci capisse un accidente… e nemmeno voleva. Sentiva la madre molto più vicina, perché sosteneva che la banca fosse un’istituzione immorale, perché chiedeva indietro più di quanto aveva dato. Da bambina aveva sempre creduto che il padre facesse affari sporchi e se n’era vergognata, ma lo amava, anche se non aveva mai tempo per lei e stava molto di più con Alfons. Spesso aveva sognato che mollasse la banca per aprire un grande negozio in Karolinenstrasse o Maximilianstrasse. Un grande magazzino, magari, in cui la gente potesse comprare un sacco di cose belle a un prezzo conveniente. Crescendo, questi sogni le erano sembrati ingenui ed era stata felice di non averne mai parlato con nessuno. Tilly si era rifugiata nella vasta biblioteca del padre, dove rimaneva fino a notte fonda a leggere Goethe, Brentano, Jean Paul e Theodor Storm. La madre, che non amava questo tipo di passatempi, aveva iniziato a chiamarla bas-bleu, una noiosa intellettuale. In collegio avevano profetizzato per lei occhiali spessi: era risaputo che leggere troppo rovinava gli occhi alle fanciulle.

Da un giorno all’altro la guerra l’aveva catapultata dal suo romantico mondo immaginario nella realtà. Il padre lo aveva detto che nell’aria c’era un conflitto, ma nessuno aveva voluto crederci sul serio fino a quando non ci si erano ritrovati dentro fino al collo. La lotta dei soldati tedeschi contro i nemici, che – a detta dell’imperatore – avevano invaso il Paese in pace, era allo stesso tempo edificante e terribile. Eppure la guerra l’aveva anche portata su una strada nuova e le aveva infuso energie che mai avrebbe immaginato di avere. All’inizio aveva voluto lavorare nell’ospedale per rendersi utile in qualche modo, preoccupata da morire che potesse saltar fuori che non sopportava la vista del sangue e di rivelarsi quindi non adatta per questo compito. Invece era successo il contrario. Con sua grande sorpresa non aveva difficoltà a curare le ferite peggiori, aiutare il chirurgo, pulire il tavolo operatorio e i bisturi. La medicina era una scienza fantastica, l’unica che fosse davvero utile agli uomini, che potesse salvare le loro vite e risparmiare sofferenze. Non fosse stata una donna, le sarebbe piaciuto studiarla.

E poi l’amore l’aveva travolta. Non era stato un fulmine a ciel sereno, come raccontavano spesso i libri, ma tenero e longanime. Un sorriso ricambiato con naturalezza. Un saluto al mattino pronunciato in un tono particolarmente premuroso. Il suo modo di lodarla quando lei lo aiutava. La sua rapida intelligenza. Le mani abili. Le sue sagge previsioni. Nessuno l’aveva mai trattata con tanto rispetto come il giovane dottor Moebius. A volte, mentre preparavano la sala visite e il dottor Greiner era occupato altrove, lui chiacchierava con lei, e Tilly aveva la sensazione di dover fermare il suo cuore per quanto batteva forte.



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