Le relazioni preziose by Sconosciuto

Le relazioni preziose by Sconosciuto

autore:Sconosciuto [Sconosciuto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Jimenez Edizioni
pubblicato: 2020-12-27T23:00:00+00:00


DAVID E BOILLY: LA STORIA E LE STORIE

Le pulsioni di amore e morte non sono protagoniste solo nell’arte di Füssli, ma anche in quella di molti altri illustri artisti del periodo. Tra questi, ce n’è uno a cui non verrebbe naturale pensare: eppure, anche nella pittura storica di Jacques-Louis David, Starobinski individua quella stessa “vaga necrofilia”, in particolare nei “cadaveri atletici, la cui sovrana bellezza conferisce alla morte un’equivoca attrattiva”. David fu un vero e proprio cronista, anche molto parziale, della storia del proprio paese. Fu il pittore ufficiale della Rivoluzione francese, così come il più epico cantore del carisma di Napoleone Bonaparte. Solo la caduta di quest’ultimo a Waterloo spinse l’artista a scegliere l’esilio a vita a Bruxelles. David fu anche il perfetto ritrattista della società parigina, proprio quando il genere pittorico del ritratto assumeva un ruolo essenzialmente laico, in linea con il nuovo valore dato all’individuo e alla sua personalità. Nei ritratti di David c’è però una componente in più, una morale storica che ben si sposa ai suoi grandi dipinti “romani”. Il Giuramento degli Orazi (1784) aveva segnato per la pittura di ispirazione storica un momento di nuova dignità. Ma quattro anni prima, nell’unica sua opera datata e firmata, lo stesso Füssli aveva realizzato Giuramento dei tre confederati sul Rütli (1780), con cui si celebrava la nascita della Confederazione elvetica. La stessa forza eroica, la stessa gloriosa verticalità contraddistinguono gli uomini, a cui si contrappone nell’opera di David il dolore delle donne che già intuiscono la fine. Seduta accasciata con le mani in grembo è Camilla, sorella degli Orazi, che secondo la leggenda sarà uccisa per eccesso di amore patriottico dall’unico fratello sopravvissuto: invece di gioire per la vittoria di Roma su Albalonga, la ragazza aveva infatti avuto l’ardire di piangere la morte del promesso sposo, che faceva parte dell’esercito nemico.

Füssli e David partivano entrambi da una fascinazione per l’antichità che nel primo si risolveva nello sconforto dovuto all’impossibilità di replicarne la grandezza (L’artista sgomento di fronte alla grandezza delle rovine antiche ne è l’esempio perfetto), mentre nel secondo si esprimeva in un incessante sforzo imitativo, allo scopo di educare chi osserva la sua opera.

Nei dipinti di David non è difficile incontrare una fonte di ispirazione per la scelta dei protagonisti di La marchesa von…. E la pulita composizione delle scene è ispirata all’etica dell’ordine, portata avanti proprio nella stessa epoca in cui è ambientata la vicenda. La ricerca artistica di David rappresentava la volontà di tornare all’austerità arcaica di un’epoca in cui l’essere umano era capace di governare (e governarsi) con rigore. E allora riconosciamo in Edith Clever, nei panni della marchesa, la marmorea carnalità e la fierezza delle matrone romane. Proprio di David è il ritratto (del 1799!) di Madame Raymond de Verninac, nelle cui fattezze, morbide eppure volitive, ritroviamo il volto stesso della Clever. Le so-brie scenografie sembrano uscite dagli sfondi nudi e quasi astratti di alcuni ritratti, come quello della famosa bellezza Madame Récamier (1800). Un’essenzialità spoglia di dettagli che dà valore assoluto alla persona, proprio come David aveva fatto nel celebre Marat assassinato (1793).



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