Le schegge by Bret Easton Ellis

Le schegge by Bret Easton Ellis

autore:Bret Easton Ellis [Ellis, Bret Easton]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
editore: EINAUDI
pubblicato: 2023-09-14T12:00:00+00:00


15.

Un Valium era imprescindibile per permettermi di affrontare l’incontro con Terry Schaffer. Lo capii quando mi infilai nella Mercedes decappottabile alle tre e mezzo per scendere lungo il canyon fino al Beverly Hills Hotel, e ne avevo uno in tasca.

Non mi sarei mai aspettato di diventare cosí nervoso col procedere della giornata, ma l’attesa era diventata insopportabile e niente mi aveva tranquillizzato: né fare ginnastica né nuotare né un altro bagno nella Jacuzzi e nemmeno un’altra sessione di seghe. Continuavo a cambiare idea su come vestirmi: avevo una giacca di tweed verde scuro e marrone e mi ero deciso per quella perché fondamentalmente si sposava ai colori di tutte le camicie eleganti che possedevo. Alla fine avevo scelto una semplice Ralph Lauren bianca e avevo ripiegato tutte le camicie che mi ero provato. Avevo chiamato l’hotel e spiegato che avevo un appuntamento alle quattro alla Polo Lounge e chiesto se i jeans erano consentiti e mi avevano risposto di sí. Avevo camminato su e giú lungo la mia stanza. Avevo camminato su e giú per il corridoio, borbottando tra me, e poi ero andato in cucina, dove avevo aperto e richiuso svariate volte la porta del frigorifero. Volevo dare l’impressione che quell’appuntamento non fosse altro che uno dei tanti episodi della mia vita di adolescente moderno spigliato e sicuro di sé. Volevo fare colpo su Terry Schaffer. Non volevo esattamente che mi desiderasse – anche se sapevo che quella poteva essere la direzione che avrebbe preso la storia –, piuttosto volevo che mi prendesse sul serio abbastanza da formalizzare un accordo per la sceneggiatura. Quell’attesa e le mie fantasie circa le vere ragioni per cui Terry mi voleva incontrare al Beverly Hills Hotel erano un esempio, me ne rendo conto ora, di quanto naïf potessi essere a diciassette anni malgrado la mia apparente disinvoltura e l’aria di scafata consapevolezza a cui miravo e su cui avevo lavorato cosí duramente.

Sapevo che mi ci sarebbero voluti quindici minuti per andare dalla casa sulla Mulholland fino all’hotel ma non me ne fregava niente se ero in anticipo – e non me ne fregava piú niente se la cosa mi faceva apparire vagamente disperato, perché dovevo uscire da quella casa vuota e non volevo correre il rischio di guidare agitato e distratto. Speravo che la disperazione sarebbe stata interpretata come entusiasmo, come rispetto, come un modo per compiacere Terry. Calcolai i tempi del Valium e me lo ficcai in bocca svoltando giú per Benedict Canyon Drive, lasciando che la tavoletta gialla si sciogliesse sotto la lingua, e ne percepii l’effetto calmante prima ancora che la pillola facesse davvero effetto. Un minuto piú tardi non degnai nemmeno di un’occhiata la casa collegata a Robert Mallory mentre acceleravo lungo il tratto in piano e bruciavo il semaforo sulla Hutton sei case piú avanti. C’era una gran calma quella domenica a L. A. e non incontrai quasi nessuna auto finché la Benedict non mi condusse al Sunset Boulevard, dove al semaforo svoltai a sinistra, percorsi per tutta



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