Liam by Paola Gianinetto

Liam by Paola Gianinetto

autore:Paola Gianinetto
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788897669890
editore: Emma Books


14

«Mi dispiace, signore, ho provato di tutto, ma non c’è stato niente da fare.»

«Questo, a mio modo di vedere, significa che non ci hai provato abbastanza.»

L’uomo sembrò rimpicciolire nel completo grigio spigato, le guance coperte dalla barba rossiccia e ben curata si tinsero di un cupo color porpora e le mani strinsero nervosamente l’orlo della giacca di lana, stropicciandola. Aveva l’aspetto e il portamento di un professore, un insigne studioso abituato a ottenere il rispetto delle masse in virtù del suo sconfinato sapere, ma in quel momento appariva come uno scolaretto colto in fallo da un preside molto, molto cattivo. Il sudore gli imperlava la fronte e le lenti degli occhiali tondi da intellettuale erano appannate, così come gli occhi di un azzurro slavato.

«Ho visitato gli uffici anagrafici di tutte le principali città del Regno Unito» si precipitò a dire con una vocetta stridula che non gli apparteneva, «i magazzini in cui sono conservati i vecchi schedari, gli archivi di ogni comune nell’area interessata, ma le tracce della discendenza si perdono intorno alla metà del Trecento, signore. Quella stirpe pare nata dal nulla.»

Nicola Aldrovandi si appoggiò comodamente allo schienale della poltrona di pelle di uno dei suoi tanti studi, nel palazzo che possedeva nel centro di Siena, e intrecciò le dita delle mani, osservandole. Quando, senza che lui sollevasse la testa, i penetranti occhi grigi scattarono verso l’alto a fissare l’esimio studioso, quest’ultimo deglutì sonoramente e fu scosso da un fremito per nulla professorale.

«Credi davvero che, se fosse stata un’impresa facile, l’avrei affidata a un tizio con tre lauree e un’esperienza accademica trentennale, Stewart?»

La voce, poco più che un sussurro, parve risuonare come un boato nelle orecchie del malcapitato, che sobbalzò, atterrito.

«Io… tornerò là e continuerò a cercare… questa volta…»

«No, Stewart, non lo farai» lo interruppe Nicola, mortalmente calmo. «Un fallimento è più che sufficiente.»

Le labbra del professore tremarono e il volto divenne ancora più terreo.

«Che cosa…» tentò di dire, con voce rotta dal terrore, «che cosa mi accadrà, ora, signore?»

Nicola osservò con occhio clinico il volto affilato del suo interlocutore, registrando uno per uno i segni del panico che ne distorcevano i tratti, e un lieve sorriso increspò la linea dura delle labbra.

Accadeva spesso, con le persone di cui si serviva per le sue ricerche. Molti di loro finivano per trasformarsi in pavidi esseri invertebrati che tremavano davanti a lui come inutili foglie mosse dal vento. Eppure, li sceglieva con grande attenzione e si comportava con loro in modo serio e professionale: si aspettava che facessero quello per cui li aveva assunti e pagati profumatamente e non trovava nulla di strano, in questo. Do ut des, era la regola, anche se quegli umani tremolanti parevano aspettarsi di dover pagare con la vita un eventuale fallimento. Il sorriso si accentuò sulle labbra perfette. In passato, ad alcuni di loro aveva in effetti richiesto un simile dazio, ma doveva dire a sua parziale discolpa che si era trattato di fallimenti belli grossi. Inoltre, col passare dei secoli il suo stile si



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