Liberi e connessi by Antonello Soro

autore:Antonello Soro [Soro, Antonello]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Computers, Online Services, Science, Philosophy & Social Aspects, Social Science, Media Studies
ISBN: 9788875786083
Google: 3xX8jwEACAAJ
editore: Codice
pubblicato: 2016-10-15T12:27:48+00:00

Capitolo 13

PNR

Riunitosi una settimana dopo la strage del 13 novembre a Parigi, il Consiglio giustizia e affari interni dell’Unione Europea ha elaborato una prima strategia di prevenzione del rischio terroristico, in particolare deliberando l’accelerazione dell’iter per l’approvazione definitiva di alcune norme già da tempo all’esame delle istituzioni europee.

Tra le più importanti misure su cui si fonda questa strategia vi è la disciplina della cessione, da parte delle compagnie aeree alle autorità inquirenti, delle informazioni riguardanti i passeggeri (il cosiddetto PNR, passenger name record). Rispetto a questo problema, è stata da più parti richiamata l’esigenza di un giusto equilibrio tra sicurezza e privacy. Equilibrio che mancava, per esempio, nella prima proposta di accordo con gli Stati Uniti che il Parlamento europeo sospese nel 2003, appunto per proteggere i cittadini da un’indiscriminata e massiva acquisizione dei loro dati, peraltro senza adeguate garanzie da parte delle agenzie americane.

Del testo finale della Direttiva PNR, approvato dalla Commissione LIBE del Parlamento europeo il 10 dicembre, va registrato con favore l’intento di una cooperazione tra gli Stati membri e l’armonizzazione dei sistemi all’interno dell’Unione, la misura della criptazione dei dati dopo il sesto mese di conservazione e l’anticipazione della figura del data protection officer con compiti di vigilanza effettivi sul rispetto delle garanzie previste.

Molte perplessità restano sulle dimensioni delle informazioni raccolte (afferenti a 40 diversi campi nel sistema informatico delle banche dati delle autorità competenti) e la scarsa selettività della categoria dei serious crimes, non più necessariamente di natura transnazionale. La raccolta riguarda infatti i dati di tutti i passeggeri di voli aerei anche interni all’area UE (per i Paesi che aderiscano a quest’opzione), funzionali al viaggio. Si tratta di numerose e articolate informazioni: date di partenza, itinerario, informazioni sul biglietto, sulle modalità di prenotazione e pagamento, sul bagaglio, sui contatti. Queste informazioni, conservate per cinque anni dal momento della raccolta (in forma criptata, appunto, dopo i primi sei mesi), potranno poi essere utilizzate nell’ambito di indagini su una serie di reati, di natura non necessariamente transnazionale ma ritenuti in qualche modo connessi con l’attività terroristica o del crimine organizzato.

Se è vero che molti di essi (dal traffico di organi all’omicidio al sequestro di persona; dal traffico allo sfruttamento sessuale di minori) sono effettivamente serious crimes, spesso reati-satellite o reati-spia rispetto al terrorismo e al crimine organizzato, è anche vero che la lista delle indagini nell’ambito delle quali si può accedere a tali dati è alquanto ampia (vi rientrano anche quelle per contraffazione e ricettazione di veicoli per esempio). E se si considera che, a prescindere dall’uso successivo a fini investigativi, i dati di tutti i cittadini che prenotano un volo saranno conservati per cinque anni, è evidente come quella prospettata sia una raccolta indiscriminata di una quantità davvero rilevante di dati. Questo aspetto è tanto più importante in ragione delle perplessità sulla reale utilità investigativa del PNR, manifestate anche da voci autorevoli (penso, in particolare, al Procuratore Armando Spataro).

Ciò che invece deve essere ribadito è che la privacy non può essere evocata strumentalmente come ostacolo insuperabile rispetto a una Direttiva così costruita.

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