L'ira dei giusti by Manel Loureiro

L'ira dei giusti by Manel Loureiro

autore:Manel Loureiro
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Horror
editore: iPmart
pubblicato: 2011-01-01T05:00:00+00:00


28

Cosa potrebbe esserci di peggio dell’essere immortale e doversi comportare correttamente?

RAMEAU Platée

Quando aprii gli occhi la prima cosa che notai fu una sostanza appiccicosa sul mio viso. Per un secondo pensai che mi avessero versato in testa il siero base del Cladoxpan, ma quando una goccia mi cadde in bocca, notai subito il sapore ramato del sangue. Il mio sangue.

Avevo un grosso bozzo in testa, conseguenza del colpo. Non ne ero molto sicuro, ma avevo la sensazione che uno dei miei denti fosse un po’ più traballante di prima. Per non parlare del fatto che riuscivo a malapena ad aprire l'occhio destro. Di sicuro, mi avevano conciato per le feste.

Ero seduto su una sedia, nell'ufficio di Greene. Dalla luce che entrava attraverso la finestra mi accorsi che era tardi, molto tardi. Affranto, mi resi conto che il sole stava per tramontare. Se non fossi riuscito ad uscire quanto prima da quel pasticcio, non sarei arrivato in tempo al punto di ritrovo a casa nostra. Un condizionatore ronzava da qualche parte lì intorno, ma era il solo. Ero ammanettato con le mani dietro la schiena, in maniera tale che non potevo alzarmi senza trascinare anche la sedia. Mossi i polsi e sentii il tintinnio di una catena. Ceppi da carcerato. Con gli Ariani di mezzo, avrei dovuto immaginarlo.

Rimasi in quella posizione per un po', cercando di pensare a qualcosa di positivo. Non ci volle molto a scoprire che mi risultava difficile. Per lo meno qualcuno aveva avuto il buon cuore di sciogliermi la cravatta, affinché potessi respirare meglio. Il mio vestito nuovo era rovinato, macchiato di sangue e strappato in tre o quattro punti. Come se me ne importasse qualcosa.

Improvvisamente la porta si aprì ed il reverendo Greene entrò nella stanza, seguito da Malachy Grapes e dalla signora Compton, con uno sguardo di profonda preoccupazione. L'Ariano aveva un ottimo aspetto e mi fece un gesto di scherno entrando nella stanza. Il reverendo, da parte sua, aveva un viso ancora più smunto del solito. I tic si rincorrevano sulle guance in modo incontrollabile ed un paio di venuzze erano apparse sul naso, dandogli l'aspetto di un ubriacone malaticcio. Quello che più mi impressionò furono i suoi occhi. Una specie di velo opaco, come quello di qualcuno con le cataratte, sembrava estendersi progressivamente.

— Salve, reverendo — salutai, cercando di suonare beffardo. — Cosa le succede? Ha un aspetto orribile. Dovrebbe curarsi di più, come me.

— Chiudi il becco, coglione. — Grapes mi diede uno schiaffo col rovescio della sua mano e poi avvicinò una sedia per il reverendo all'altro lato del tavolo.

— Reverendo, le giuro che non sapevo... io pensavo... — La signora Compton si torceva le mani, angosciata, mentre tentava di spiegare com’ero riuscito ad attraversare il controllo di sicurezza.

— Si calmi, Signora Compton — disse il reverendo con voce gentile. — So che lei ha agito pensando di fare la cosa migliore. Fortunatamente, il Signore veglia sempre su di noi e abbiamo scoperto in tempo questo servo di Satana. Ora, si sieda in quell'angolo e per favore prenda nota di tutto quello che si dice.



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