L'Italia vuota by Filippo Tantillo

L'Italia vuota by Filippo Tantillo

autore:Filippo Tantillo
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggi Tascabili Laterza
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2023-06-15T00:00:00+00:00


Riace e la ricerca metapoietica

Ci vediamo con Lorenzo Romito nei giardini di piazza Vittorio a Roma e ricostruiamo il lavoro fatto insieme a Riace, nel novembre 2018.

Lorenzo è un architetto e un curatore, tra i fondatori di Stalker/Osservatorio Nomade: “La situazione migratoria, la cancellazione della missione italiana e europea di salvataggi in mare, la guerra dichiarata del Ministro degli Interni Matteo Salvini alle Ong che si sostituivano nel soccorso, e lo scoppiare della guerra civile in Libia stava portando a un disastro umanitario. E nel frattempo era esploso il caso ‘Riace’, il sindaco Mimmo Lucano era stato sospeso e allontanato dal comune. Tutto comincia quando condividiamo con gli amici l’appello a ragionare sull’ospitalità, a partire dall’editto della Constitutio Antoniniana di Caracalla, nel 212 d.C. che realizzò il più grande mondo senza frontiere interne. La legge che permetteva a tutti i viandanti che sono nel mondo la cittadinanza romana e il diritto a migrare ovunque vogliano per via diretta e senza impedimento. Durante questa riflessione incontriamo un attivista che è in contatto fb e wa con centinaia di migranti chiusi nei centri di detenzione in Libia, finanziati dal governo italiano”. Decidiamo di partire e di andare a Palermo dove, proprio in quei giorni, si apriva il summit internazionale sulla Libia, per far sentire l’urlo dei prigionieri alle istituzioni, passando da Riace.

Partiamo in otto con un pulmino, tra cui Graham, un giornalista australiano appena andato in pensione, che finanzia la spedizione verso Palermo. Lungo il percorso passiamo da Matteo Fraterno, un artista napoletano, in una casa in campagna sotto il Vesuvio, per recuperare delle scale a pioli costruite su gomene arancioni 10 anni prima, quando la nave Spirit 2, con il suo equipaggio di marinai pakistani, era stata sequestrata dalle autorità italiane. Le 10 scale lunghe 200 metri l’una erano state costruite a bordo dagli stessi marinai e dal gruppo Stalker per essere calate da Castel dell’Ovo a Napoli per attirare l’attenzione sul fatto che nel porto, nel molo San Vincenzo, il molo delle navi sequestrate, vivevano ormai da mesi persone che non avevano diritto a scendere, non avevano diretto ad andarsene, bloccate lì senza prospettive e senza sapere il perché, come succede in questi giorni nelle carceri libiche.

Seduti sul prato, qui in piazza Vittorio, si aggiungono altri amici alla discussione. Le scale sono malmesse, bisogna restaurarle. Arriviamo a Riace e le stendiamo lungo tutti i vicoli, dopo aver chiesto il permesso al sostituto del sindaco, l’ex vicesindaco, il poeta Giuseppe Gervasi, in una giornata ventosissima.

Riace viene dal greco bizantino Ryaki, o forse dall’aramaico Ruhake, il nome del vento di Zefiro, ha 2300 abitanti, quasi tutti a Riace marina. Dal centro storico in collina si vede sempre il mare da cui tira costantemente il vento.

Racconta Lorenzo Romito: “Trasformiamo il fatto di dover restaurare le scale in una pratica, un tempo, un modo di avvicinarci a Riace non per andare a guardare, ma avendo un’azione da condividere con gli abitanti. Rimaniamo alcuni giorni in paese, e viviamo quel passaggio difficile in cui i



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