Lo specchio sonoro by Heidi James

Lo specchio sonoro by Heidi James

autore:Heidi James [James, Heidi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Elliot
pubblicato: 2022-06-08T22:00:00+00:00


CLAIRE

Però è felice. Ora ne hanno quattro, due bambine che bilanciano i gemelli. Finalmente ha una casa sua, con un giardino davanti e uno sul retro così può coltivare fiori e frutta e tenere un orticello. Semina file di fagioli e piselli e avvolge reti intorno agli arbusti di lamponi e uva spina come se arrotolasse i suoi capelli dopo il lavaggio e l’asciugatura. I bambini hanno un’altalena. Hanno una tv presa da Radio Rentals e lei ha un servizio di piatti Pyrex e un servizio da tavola abbinato. Il salotto è per le occasioni speciali e lo tiene immacolato; il soggiorno è per tutti i giorni, nessun ospite ci mette mai piede, e hanno pure tre ampie camere da letto e un bagno. Fanno quadrare i conti e riescono anche a risparmiare un pochino. Va a fare i capelli ogni settimana e si è tenuta in forma. Segue gli standard stabiliti.

Den lavora sodo e la ama, stravede per i bambini e la fa ancora ridere. Quando torna dal lavoro lascia gli stivali all’ingresso e lava via il grasso e l’olio dalle mani prima di prenderla e baciarla e poi coccolare i piccini. Porta a casa la paga ogni venerdì e tiene per sé solo qualche spiccio; va poco al pub e mai dagli allibratori. Ha comprato un’auto, che è l’unica in strada, e ogni fine settimana prova ad aggiustarla per rimetterla in moto. È proprio una vecchia carretta, ma ha un motore e lui può aggiustarlo, e non ci vorrà molto prima di poter caricare i bambini sui sedili posteriori e andarsene in gita al mare e in giro per la campagna. È un brav’uomo, lo dicono tutti, ma lei glieli controlla comunque il colletto e le mutande cercando tracce di altre donne, e si arrabbia se poco poco lui prova a guardare qualcuna per strada. Non ha mai trovato niente, ma tanto lo sa come sono gli uomini, lo sa ciò di cui hanno bisogno, non sono tutti uguali? La prudenza non è mai troppa e mica si può essere così felici senza che qualcosa si porti tutto via. Niente di così bello può durare. E non può fingere che non le piaccia stare con lui, vicino a lui, sotto di lui; e non può fingere che Den non riempia un bisogno che si apre in lei nell’istante stesso in cui lui esce di casa, che non riesce a sopportare di perderlo.

«Tutto bene, sorella?». Bert sbuca con la testa da dietro la porta e la fa quasi morire di paura.

«Cristo santo, Bertie! Sei un maledetto sorcio d’appartamento!».

«Scusa, piccola, non ti volevo spaventare. Ti lascio solo un po’ di verdure e qualcos’altro, e ci stanno un po’ di prugne e altre robette, tutte per te». Scarica due buste di carta sul tavolo pulito e del fango secco schizza dappertutto. Lei fa finta di niente.

«Ti perdono. Lo vuoi un tè?».

«Sì dai, ce li ho cinque minuti per la mia sorella preferita».

«Falla finita, marpione». Accende il gas sotto al bollitore e con lo stesso cerino si accende una sigaretta dal pacchetto sul bancone della cucina.



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