L'origine dell'universo e l'origine della religione by Hoyle Fred

L'origine dell'universo e l'origine della religione by Hoyle Fred

autore:Hoyle Fred [Fred, Hoyle]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Unknow publisher
pubblicato: 2010-12-11T23:00:00+00:00


Medioevo e tempi moderni

Ai bei tempi dell’Impero Romano, chi era portato per le scienze si trovava in una situazione abbastanza simile a quella dell’Unione Sovietica in anni recenti: venivano incoraggiate le idee che avevano una rilevanza militare, e poco altro. In una società schiavistica, un’attività consistente nel migliorare gli oggetti di uso quotidiano o nel produrre dei beni importanti per l’individuo aveva poche probabilità di attirare l’attenzione benevola dei governanti. Con l’arrivo dei secoli bui, la situazione si ribaltò, le invenzioni più apprezzate furono quelle convenienti per i singoli e per le comunità ristrette. Da questo ribaltamento, le menti più inventive trassero un gran beneficio, come è evidente dalle molte scoperte fatte nella società più ordinata dei tempi medievali. Il mulino a vento, la sega meccanica, la forgia con il maglio a leva, la carriola, il vetro da finestra, il camino domestico, le candele e le strade lastricate si diffusero nel XII secolo; gli occhiali, l’aratro montato su ruote, il timone, le chiuse dei canali, l’orologio a pendolo e la polvere da sparo nel XIII secolo.

Nell’Europa medievale la chiesa cristiana prese i pieni poteri sulla mente degli uomini. Stava per impegnarsi nell’inevitabile processo di edificazione di un pantheon. Aggiunse il Cristo al Padre benevolo, tentennò per secoli prima di aggiungere anche Maria, la madre di Cristo. Al pantheon inafferrabile degli angeli, aggiunse quello più modesto dei santi e quello pullulante dei diavoli. Quando Giovanna d’Arco rispose alle accuse che le venivano mosse evocando il diavolo 27, le fu contestato che riguardavano invece il diavolo 42; c’erano addirittura 119 capitoli di accuse contro la sventurata ragazza. Gli abitanti della Cornovaglia e della Britannia si dedicarono con particolare slancio alla creazione di santi, riducendo il processo al ridicolo che si meritava. Abbiamo un Sant’Austell, chi era mai costui? E chi era San Blaze? Abbiamo anche i santi Miniver, Mawgan e Mervyn, ma il mio prediletto è San Teath.[2]

È proprio contro questa confusione intellettuale che la scienza dovette lottare e il suo successo fu dovuto in larga misura alla fortuna. Il primo grande scontro tra la scienza e la chiesa è legato alla teoria eliocentrica di Copernico (1473-1543), nato circa quarant’anni dopo il processo a Giovanna d’Arco, vale a dire in un mondo che traboccava di diavoli. La teoria era timidamente spuntata alla fine del Quattrocento, nell’interludio del Rinascimento, ma quel clima intellettuale più mite cambiò presto e Copernico, dopo aver dato gli ultimi ritocchi alla sua opera attorno al 1525, non tentò di pubblicarla. Tuttavia, verso la fine della sua vita, ricevette la visita di un giovane tedesco che fece in modo di trascriverla, e la copia venne finalmente pubblicata a Wittenberg nel 1542-1543. Il luogo della pubblicazione – la città stessa dalla quale era partita la Riforma – è stato un colpo di fortuna, e un’ironia della sorte. Lutero era forse ancora più ostile a Copernico della stessa Chiesa cattolica alla quale lo scienziato apparteneva, eppure fu la rottura con Roma voluta da Lutero a consentire la pubblicazione di De revolutionibus



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