L'Undicesimo Comandamento by Lester DelRey

autore:Lester DelRey [DelRey, Lester]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Science Fiction
editore: La Tribuna
pubblicato: 1962-05-27T23:00:00+00:00

CAPITOLO XI

La Cattedrale di San Bonaforte era il centro nevralgico dell’America. In realtà era una serie di edifici collegati tra loro, e quello principale era riservato all’amministrazione. Era quattro volte più grande di qualsiasi altra cattedrale, e molti altri edifici erano di dimensioni non molto inferiori. Era una brutta congerie di pietra e di spazi aperti, cosi come è brutta, in maggioranza, l’architettura prodotta dalla necessità più che dalla pianificazione. Ma controllava in effetti le vite di cinque miliardi di esseri umani, ed era organizzata in modo di farlo con straordinaria efficienza.

Boyd si limitò a dare un’occhiata alla Cattedrale mentre il suo gruppo veniva trasportato, a bordo di un camion, verso il laboratorio riservato alle scienze della vita, un mostruoso scatolone di pietra e di cemento. Poiché la Terra dipendeva dalla massima utilizzazione di tutte le cose viventi cui era permesso di esistere, bisognava dedicare la massima attenzione al controllo della vita. Probabilmente a causa del fatto che questa attività richiedeva soprattutto un lavoro normale, gli scienziati mediocri erano molto più numerosi di quelli bravi, anche se la concezione secondo la quale la vita era un dominio della Chiesa poteva avere intralciato la loro evoluzione con troppe sottigliezze teologiche e filosofiche. Ma c’erano ancora ottimi specialisti nel ramo e quasi tutti erano concentrati li.

Boyd fu assegnato a un laboratorio che aveva una buona attrezzatura e in cui c’erano due monaci, oltre a un prete che sarebbe stato il suo assistente. Ben divideva con lui lo stesso laboratorio. Stavano installando delle vasche, e Boyd, da quel che vedeva, dedusse che avrebbe lavorato su una forma di alga. Aveva appena messo a posto la sua roba quando furono tutti convocati nella sala delle riunioni. Era un anfiteatro che poteva ospitare parecchie centinaia di persone; era attrezzato con proiettori, modelli e tutto ciò che era necessario per le dimostrazioni. E c’erano circa cento uomini presenti.

Un uomo vestito degli abiti da vescovo, ma con l’aspetto freddo ed efficiente dello scienziato amministrativo si fece avanti per accogliere Boyd.

“Siamo lieti di averla con noi, dottor Jensen. Ho letto il suo lavoro e credo che questa volta il punto di vista di un marziano possa esserci utile. Io sono Markoff, e lei sarà direttamente responsabile verso di me.”

Il nome di Markoff significava qualcosa per Boyd. Quell’uomo aveva attuato una delle fondamentali trasformazioni dei geni, anche se Boyd non aveva saputo che fosse uno scienziato terrestre.

Markoff accolse l’osservazione di Boyd con un sorriso di piacere.

“È stata un’esperienza affascinante. Sono felice che l’abbiano trovata utile perfino su Marte… una cosa che non avevo mai saputo. Ma da allora sono impigrito. Adesso lascerò che siate voi giovani a lavorare.”

Vi fu un po’ d’agitazione quando la conferenza cominciò. L’uomo che salì sul podio era alto quasi sei piedi e quattro, circa uno e novanta, e un ciuffo di capelli grigi lo facevano sembrare più alto di altri cinque centimetri. Era magro, ma nei suoi movimenti c’era una strana grazia animale. La sua fronte era troppo ampia per quel viso magro.

“Il Santo Padre in persona!” mormorò qualcuno, ma Boyd l’aveva già sospettato.

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