Un Fruscio D'Ombre by Theodore Sturgeon

Un Fruscio D'Ombre by Theodore Sturgeon

autore:Theodore Sturgeon [Sturgeon, Theodore]
Format: epub, mobi
pubblicato: 2010-02-25T14:00:00+00:00


IV

Raccontato da

JENNIE BEAUFORT

Non sapete mai a che cosa andate incontro quando siete una telefonista addetta al servizio informazioni, voglio dire che la gente si fa le idee più strambe riguardo il nostro lavoro. Come il tizio che ha chiamato l'altro giorno e voleva sapere come si scriveva coscienza... 'Soltanto coscienza', ha detto, 'So come si scrive obbiettore'. Gli ho ripetuto la solita filastrocca, sapete, il sorriso nella voce... 'Mi spiace. Non forniamo quel genere di informa-ssioni!' e gli ho chiuso il telefono in faccia, pensando tra me, che scimunito. (L'ho detto al signor Parker, che è il mio capo, e lui mi ha risposto che è un segno dei tempi. Il signor Parker scherza sempre). O come quell'altro tizio che vuol sapere, quando sente il segnale di occupato e resta in linea, se il segnale cesserà e il campanello squillerà non appena quell'altro che lui sta chiamando riappenderà il ricevitore...

Vorrei chiedergli chi pensa che io sia, Alexander Graham Bell o magari Don Ameche? E invece gli rispondo: 'Un momento, signore, e le darò l'informazione che vuole?' (Non che io gli stia facendo una domanda... si alza il tono di voce in quel modo per lasciare il cliente col fiato sospeso) e do una gomitata a Sue, che me lo dice. Sue sa tutto.

Non quel tutto che succede dentro i fili, ma tutto quello che capita qui in ufficio o nelle sale, o a proposito di quei tizi che si presentano agli ingressi di servizio, con i capelli imbrillantinati e le scatole di cioccolatini, e chiedono a tutte le ragazze se sono la telefonista 23, 'quella che ha una voce d'angelo'.

Come il ragazzino che è venuto qui ieri, non che fosse a caccia di preda, era troppo giovane, ma fra cinque o sei anni sarà un sogno con quel viso tondo e grazioso e le gambe lunghe. Il signor Parker l'ha portato da me, dicendomi che il ragazzino voleva sapere qualcosa sui telefoni per una lezione di educazione civica alla scuola media, e poi ha aggiunto, ragazzo, chiedi pure alla signorina Beaufort tutto quello che ti interessa. Poi se n'è andato, fregandosi le mani. E questo lo capisco, perché il signor Parker aveva dato soddisfazione a me e al ragazzo, e mi faceva fare tutto il lavoro, prendendosi tutto il merito.

A dir la verità, in quel particolare momento non mi sono sentita affatto brava, il mio stomaco ha fatto uno strano rumore, ma non a causa di come mi sentivo; la colpa era, credo, del budino che avevo mangiato a pranzo... dovrei ricordami di star lontana dalle gelatine quando mangio pesante, almeno durante le giornate lavorative.

Ad ogni modo il ragazzino era carino, con tutti i suoi per favore, grazie, e gli inchini da Piccolo Lord Fauntleroy. Mi ha fatto ogni tipo di domande, e tutte intelligenti, ma mai in forma diretta. Voglio dire, chiedeva: "Per favore, mi dica come fa a trovare un numero così in fretta?", ascoltava ogni parola che dicevo e scribacchiava qualcosa su un quaderno. Gli ho mostrato



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