L'Uomo Che Metteva in Ordine Il Mondo by Fredrik Backman

L'Uomo Che Metteva in Ordine Il Mondo by Fredrik Backman

autore:Fredrik Backman
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788852054235
editore: Mondadori
pubblicato: 2014-09-08T22:00:00+00:00


19

Un uomo che si chiama Ove

e un gatto che, quando è arrivato,

era già messo male

Ove guarda il gatto. Il gatto guarda Ove. A Ove non piacciono i gatti, e ai gatti non piace Ove. Ove lo sa: glielo ha insegnato l’esperienza con Ernest, anche se, fra tutti i gatti che ha conosciuto, Ernest è quello di cui Ove ha pensato meno peggio.

Questo gatto non assomiglia a Ernest neanche un briciolo. Tranne che per la presunzione, che comunque, conclude Ove tra sé, deve essere una caratteristica comune a tutti i gatti. È così spelacchiato e macilento che potrebbe benissimo venir scambiato per un grosso ratto, e sembra perfino che durante la notte abbia perso altro pelo.

«Te l’ho detto, donna, non vado d’accordo con i gatti!» ha spiegato Ove a Parvaneh, mettendo in chiaro che, prima che quello sgorbio fosse ospitato in casa sua, avrebbero dovuto passare sul suo cadavere.

E adesso lo sgorbio è lì. Ove guarda il gatto, e il gatto guarda Ove. E, con suo grande rammarico, Ove non è ancora quel che si definisce un cadavere. Roba da non crederci.

Quella notte, Ove si è svegliato una mezza dozzina di volte perché il gatto, proprio un bell’insolente, si è arrampicato sul letto e si è coricato accanto a lui. Il gatto, a sua volta, si è destato altrettante volte perché Ove, ugualmente sgarbato, lo ha spinto via, facendolo ruzzolare sul pavimento.

Ora che l’orologio segna le sei meno un quarto e Ove si è alzato, il gatto è seduto in cucina e fissa Ove come se gli dovesse dei soldi. Ove, a sua volta, lo osserva diffidente, come se il gatto avesse appena suonato alla porta con una Bibbia sotto la zampa, domandandogli se fosse “pronto ad accogliere Gesù nella sua vita”.

«Ovviamente, ti aspetti anche che ti dia da mangiare» borbotta Ove.

Il gatto non risponde: si limita ad annusarsi le chiazze di pelo sulla pancia e a leccarsi con disinvoltura un cuscinetto plantare.

«Be’, non pensare di poter cazzeggiare alla maniera di certi consulenti informatici, aspettando che i passeri arrosto ti volino in bocca» aggiunge, puntando l’indice contro l’animale, così che capisca bene chi è il padrone di casa.

Il gatto dà l’impressione di volergli gonfiare un pallone di gomma da masticare rosa in faccia.

Ove accende la macchina del caffè. Guarda l’orologio. Guarda il gatto. Poche ore prima, dopo che hanno lasciato Jimmy all’ospedale, Parvaneh è riuscita a contattare un suo conoscente, che a quanto pareva era veterinario. Il veterinario è uscito a visitare il gatto e ha rilevato “serie lesioni da congelamento e forte denutrizione”. Poi, ha dato a Ove una lunga lista di istruzioni su come l’animale avrebbe dovuto essere nutrito e “rimesso a posto”. Come se il gatto fosse un vecchio divano, e Ove un tappezziere.

«Non sono un tappezziere» chiarisce Ove al gatto. Il gatto non risponde.

«Sei qui solo perché con quella donna incinta non si può ragionare» dice Ove, facendo un cenno alla finestra del soggiorno verso la casa di Parvaneh.

Il gatto sembra occupato a cercare di leccarsi un occhio.



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