L'UOMO CHE RIDE by Victor Hugo

L'UOMO CHE RIDE by Victor Hugo

autore:Victor Hugo [Hugo, Victor]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: italiano, no cover, archivio italiano
pubblicato: 2012-02-07T11:16:56+00:00


II - ELOQUENZA ALL'APERTO

Una sera che tirava un gran vento piuttosto freddo, e dunque con tutte le ragioni del mondo di affrettarsi per la strada, un uomo che passava nel Tarrinzeau-field si fermò improvvisamente sotto il muro dell'albergo Tadcaster. Si era sul finire dell'inverno 1704-1705. Quell'uomo era vestito da marinaio, era alto e di bell'aspetto, cosa questa obbligatoria per chi frequenta la corte ma non proibita al popolo. Perché si era fermato? Per ascoltare. Cosa ascoltava? La voce di qualcuno che probabilmente parlava in un cortile dall'altra parte del muro, una voce un po' senile, eppure abbastanza forte da raggiungere quelli che passavano per la strada. Dallo stesso luogo da cui arringava la voce veniva un rumore di folla. La voce diceva:

«Eccomi a voi, uomini e donne di Londra. Sono contento che siate inglesi. Siete un gran popolo. Anzi, siete un gran popolino. I vostri pugni sono ancora più belli delle vostre spade. Avete sempre appetito. Siete una nazione che mangia la altre. Splendida funzione. Questo risucchiare il mondo fa dell'Inghilterra un caso a parte. La vostra stupefacente singolarità si manifesta in politica e in filosofia, nel maneggiare le colonie, i popoli e i commerci, e nella capacità di arrecare agli altri un male che in realtà è bene. Si avvicina il momento in cui ci saranno due cartelli sulla terra; su uno leggeremo: Da questa parte gli uomini; sull'altro: Da questa parte gli Inglesi. Dico questo per vostra maggior gloria, io che non sono né inglese, né uomo, avendo l'onore di essere un dottore. Questo è pacifico. Gentlemen, io insegno. Cosa? Due specie di cose, quelle che conosco, e quelle che ignoro. Vendo intrugli e regalo idee. Avvicinatevi e state a sentire. È la scienza che vi invita. Aprite le orecchie. Se sono piccole vi entrerà poca verità; se sono grandi vi entrerà molta stupidità. Attenzione, dunque. Io insegno la Pseudoxia Epidemica. Ho un compagno che fa ridere, quanto a me, io faccio pensare. Viviamo insieme, perché il riso e la conoscenza vengono dalla stessa famiglia. Quando chiedevano a Democrito: Perché siete saggio? Egli rispondeva: Perché rido. E se qualcuno mi domandasse: Perché ridi? Risponderei: Perché sono saggio. D'altra parte, io non rido. Io correggo gli errori popolari. Mi impegno a pulire le vostre intelligenze. Sono sporche. Dio permette che il popolo s'inganni e sia ingannato. Non dobbiamo avere degli stupidi pudori; confesso francamente di credere in Dio, anche quando ha torto. Solo che quando vedo del sudiciume, - e gli errori sono sudiciume - lo scopo via. Come faccio a sapere quello che so? Ciò riguarda solo me. Ciascuno prende la scienza come può. Lattanzio interrogava una testa in bronzo di Virgilio, che gli rispondeva; Silvestro II parlava con gli uccelli; erano gli uccelli che parlavano, o il papa che cinguettava? Problemi. Il bambino morto del rabbino Eléazar discuteva con Sant'Agostino. Detto tra di noi, dubito di questi fatti, eccetto l'ultimo. Quel bambino morto parlava, va bene; ma sotto la lingua teneva una lamina d'oro dove erano incise diverse costellazioni.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.