Mai sulla bocca by Stefano D’Andrea

Mai sulla bocca by Stefano D’Andrea

autore:Stefano D’Andrea [D’Andrea, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini+Castoldi
pubblicato: 2022-01-21T14:07:22+00:00


13.

Sarà una femmina, ma questa non è la notizia. La notizia è che esiste davvero.

Luisa non si è inventata niente, è incinta sul serio e questo mi rasserena. Uno degli scenari peggiori svanisce nel nulla. Questo non significa che io possa stare al sicuro, ma per quanto mi riguarda si tratta di una buona notizia. Quindi mentre guardiamo lo schermo che il ginecologo ci mostra, mentre con l’altra mano muove l’ecografo sulla pancia rotonda, provo finalmente una sincera gioia senza pensieri. Luisa era nervosa ma, visto il risultato positivo, e cioè che va tutto bene e sarà una bambina, le si apre sul volto un sorriso che non avevo visto da tanto tempo. Forse dalla nostra prima vacanza in montagna a gennaio, e io dovevo ancora capire come fossi finito in quella relazione, ma tutto sommato mi ci trovavo bene e in un freddo sabato sera nel quale non avevamo abbastanza soldi per andare al ristorante, e alle 6 era già buio e la cioccolata calda con la panna l’avevamo già mangiata, e per andare a dormire nella nostra micro cameretta ci sembrava presto, le avevo fatto il gioco delle mani. Lo avevo inventato qualche anno prima, il gioco delle mani, e di solito lo facevo solo per me, ma quella sera non avevo voglia di piangerci addosso per la povertà di soldi, e la solitudine che colpisce chi entra in nuova nuova coppia, ma la coppia significa tagliare tutti gli altri ponti e quindi quando si va via si pensa di essere andati in due, ma si è andati in uno e ci si sente soli. E allora le ho detto Luisa andiamo in macchina? Ma è parcheggiata in mezzo alla neve, ha risposto, meglio se non la muoviamo fino a domani. Andiamo lo stesso piccolona, stiamo lì fermi con il motore acceso. Ma abbiamo una camera, possiamo stare qui. Lo so lo so, ma è che ti voglio far vedere una cosa. All’epoca Luisa ancora non sapeva che io avevo le mani sempre calde, anche perché ci eravamo frequentati per qualche mese ma il nostro rapporto col sesso e con i reciproci corpi non era facile, insomma per usare una metafora eravamo ancora in una fase in cui non accendevamo la luce. Lei mi seguì e salimmo nel parcheggio; dico salimmo perché la nostra camera era un po’ in basso, era di quelle che costano meno perché ha due letti a castello. Roba per sciatori, mentre noi eravamo solo in romantica fuga da Milano. La stanza sbagliata insomma. E la montagna non è piatta, in montagna, soprattutto d’inverno e al buio, se vai in una direzione non sai se andrai in su o in giù, o in piano. D’inverno la sera la montagna diventa strana, devi stare chiuso al caldo oppure sei in mezzo al cemento ma cerchi un posto dove entrare, in pratica d’inverno la montagna diventa una specie di città, ma tutti vestiti male. Ho chiuso la portiera, ho acceso la musica e c’erano i Radiohead.



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