Maledizione Caravaggio [Caravaggio Series - vol. 2] by Alex Connor

Maledizione Caravaggio [Caravaggio Series - vol. 2] by Alex Connor

autore:Alex Connor [Connor, Alex]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa storica
ISBN: 9788822722560
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2018-06-24T16:00:00+00:00


Ventidue

Wignacourt non perse tempo e presentò Caravaggio alle personalità più ricche e influenti della Valletta. Tuttavia, l’episodio con l’Inquisizione aveva permesso all’artista di farsi un’idea inaspettata sulle dinamiche interne dell’Ordine: gli onorevoli cavalieri tradivano il prossimo, come il povero pittore bigamo che era diventato il bersaglio di uno scherzo. L’Inquisizione aveva fatto cadere tutte le accuse, ma l’incidente aveva reso Caravaggio diffidente. C’erano spie ovunque.

Poco dopo il suo arrivo, il pittore era stato avvicinato da Ippolito Malaspina e Antonio Martelli, uomini di grande potere e consiglieri di Wignacourt. La gloriosa carriera militare e il coraggio di Malaspina lo avevano reso un eroe dell’assedio, e anche Martelli aveva giocato un ruolo importante durante l’attacco ottomano. Erano rimasti impressionati da Caravaggio e dall’abilità dimostrata da Wignacourt assicurandosi che entrasse a far parte dell’Ordine. Era stato, dichiararono, un trionfo.

Il Gran Maestro voleva un ulteriore successo. In fretta. Un ritratto. Suo. Un ritratto monumentale da lasciare ai posteri. Tuttavia, per quanto fosse abituato a comandare centinaia di uomini, posare per farsi dipingere lo rendeva insicuro, e l’esame minuzioso che comportava lo metteva in imbarazzo. Stizzito, mandò il suo paggio a prendere dei costumi di scena. Poi li rimandò indietro. Ne mandò a prendere altri. Alla fine, su ordine di Wignacourt, uno specchio a figura intera fu portato nello studio e appoggiato al muro, in modo che il Gran Maestro potesse vedere il proprio riflesso, con la luce del sole che gli faceva scintillare l’armatura.

Girando la testa per nascondere la grossa ciste che aveva sul naso, Wignacourt annuì.

«Sono pronto».

«Io no», replicò Caravaggio, andando a chiudere gli scuri e accendendo due torce appese alla parete nei rispettivi portafiaccole in ferro.

«Dipingerete al buio?», domandò Wignacourt, sbigottito. «Come fate a vedere?»

«Come un uccello, grazie all’istinto», rispose l’artista mentre il bagliore si espandeva e rischiarava il soggetto da ritrarre, facendo piombare nell’oscurità l’ambiente alle sue spalle.

Aggrottando la fronte, si avvicinò al Gran Maestro e lo fece mettere in posa di tre quarti. Wignacourt continuava a tenere lo sguardo fisso sul proprio riflesso e impugnava il bastone cerimoniale, il corpo cinto nell’armatura nera mentre gli occhi guardavano lontano, come se stesse ricordando le dimostrazioni di coraggio dei tempi andati. In netto contrasto accanto al Gran Maestro, un paggio, poco più che un fanciullo con il viso liscio, gli porgeva l’elmo. Le piume sul cimiero e le calze del valletto erano di un bel cremisi acceso, e il rosso si rifletteva sulla superficie nera della rigida armatura di Wignacourt.

Se si era messo in testa di stupire il Gran Maestro, Caravaggio riuscì nell’intento. Wignacourt, il guerriero avanti con gli anni che svettava sopra i propri cavalieri e brandiva il bastone cerimoniale, fu entusiasta del ritratto e concesse all’artista la Croce di Malta. Fu un dono straordinario e inaspettato con il quale ricompensò il pittore, tributandogli un riconoscimento del suo talento e una dichiarazione d’affetto. Sollevato, Fabrizio Colonna scrisse alla madre e le assicurò che il suo pupillo stava trionfando. Malgrado inserirlo tra le schiere di un Ordine formato da soldati aristocratici fosse stato un rischio, non si erano verificati scontri né di carattere personale né sociale.



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