Malneant by Clark Ashton Smith

Malneant by Clark Ashton Smith

autore:Clark Ashton Smith
La lingua: ita
Format: azw3, epub
pubblicato: 2016-10-09T04:00:00+00:00


II - Un mondo bizzarro

Poi, come una saetta, la verità mi folgorò la mente: la sfera si era spostata soltanto nel tempo e, nel mentre, la Terra ed il Sole avevano continuato a «viaggiare» attraverso le stelle e corpi celesti. Durante tutti i miei calcoli, non mi ero neppure sognato di prendere in considerazione una contingenza del genere, pensando che la legge di gravitazione universale ci avrebbe portato automaticamente nella stessa posizione relativa alla Terra, dalla quale eravamo partiti. Ma, evidentemente, quella legge non era valida nella dimensione ultraspaziale conosciuta come «tempo». Eravamo rimasti fermi nello spazio ordinario e ci trovammo separati dalla Terra da ventimila anni di deriva nel cosmo. Concepita come macchina-tempo, la mia invenzione si era rivelata un veicolo del tutto inadatto ai viaggi interstellari.

Dire che ero sbalordito, servirebbe soltanto a provare l'inadeguatezza del linguaggio umano. La sensazione che mi soffocava era di panico, al grado più superlativo e più agghiacciante che avessi mai provato. Quello che potrebbe sperimentare un esploratore senza bussola fra i ghiacciai eterni e privi di orizzonte di un deserto polare, al confronto sarebbe qualcosa di infantile e di insignificante. Fino a quel momento, non mi ero mai veramente reso conto della spaventosità dell'abisso delle distanze intersiderali, del vuoto nel quale non esistono limitazioni o direzioni. Mi pareva di ruotare come uno sperduto granellino di polvere trascinato da venti senza nome in un caos inconcepibile, in una vertigine del corpo e dello spirito.

Alzai una mano verso la leva di comando che avrebbe invertito l'energia-tempo e rimandato la sfera al punto di partenza. Poi,pur nell'annebbiamento dovuto al panico e nella mia confusione, provai una certa riluttanza a tornare indietro. Persino nel freddo abisso che spalancava le fauci senza confini, fra le stelle, non provavo alcuna attrazione verso il sudicio e monotono mondo che avevo lasciato.

Poi cominciai a riprendere un po' di stabilità e di equilibrio mentale. Mi ricordai degli sprazzi di luce che mi avevano reso perplesso. E compresi che si era trattato degli indizi del passaggio di un sole alieno e di un sistema planetario, le cui orbite coincidevano con la precedente posizione della Terra nello spazio. Se avessi continuato a viaggiare nel tempo astratto, senza dubbio altri corpi avrebbero occupato la stessa posizione, nell'interrotto spostamento dell'universo. Rallentando la velocità della sfera, poteva essere possibile sbarcare su uno di essi.

Indubbiamente, per te, la chiara follia e la stupidità di un progetto del genere, risulteranno più che ovvie. E forse, per la verità, dovevo essere veramente un po' fuori di cervello a causa del trauma fisico e psicologico delle mie esperienze senza uguali. Altrimenti le difficoltà del tentativo che mi stavo proponendo con tanta freddezza... per non parlare del pericolo... mi sarebbero subito saltate all'occhio.

Ridussi quindi a metà la velocità-tempo, calcolando che ciò mi avrebbe permesso di vedere l'avvicinarsi di un orbita, in tempo per prepararmi allo sbarco.

Per un intervallo corrispondente a parecchi eoni, le tenebre tutto attorno a noi continuavano a restare tali e quali. Mi parve che trascorresse un'eternità prima di scorgere la luce di un sole che si andava avvicinando.



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