Mariti e mogli by Ivy Compton-Burnett

Mariti e mogli by Ivy Compton-Burnett

autore:Ivy Compton-Burnett [Compton-Burnett, Ivy]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9791259673114
Google: hkB9EAAAQBAJ
editore: Fazi
pubblicato: 2022-07-23T22:00:00+00:00


15

Agatha si avvicinò con aria distratta al posto di Harriet, poi fece un passo indietro e sorrise a chi lo occupava, quasi se ne fosse accorta solo in quel momento, e dopo aver posato i guanti sulla sedia accanto si sciolse il mantello e cominciò a parlare.

«Che tristi novità riguardo a Lady Haslam! Ho temuto che fosse più grave di quel che sembrava, quando l’ho vista l’altro giorno. Sono stata a casa sua la mattina dopo la cena e mi ha parlato un po’ di sé. Pare che tutto sia avvenuto all’improvviso».

«Forse, se c’era più di quanto appariva, non è stato poi così improvviso», osservò Rachel. «Del resto credo che tutti giudichiamo dalle apparenze».

«Che tipo di sintomi aveva?», domandò Geraldine.

«Sono certa che Lady Haslam non è il tipo di persona che ha dei sintomi», disse Kate. «Tutti ne avremmo, in quella situazione, ma non lei».

«A quanto pare ci ha battuti sul tempo», disse Geraldine. «Lo ammetto, io spesso cedo ai sintomi. Non tutti possiamo appartenere alla fortunata categoria di persone che non danno mai problemi».

«Allora lei e Lady Haslam siete uguali al momento», commentò Rachel.

«Deve esserci una qualche connessione profonda!», esclamò Geraldine visibilmente compiaciuta per quell’accostamento.

«Io spero di non dare mai problemi a nessuno», disse Agatha.

«Ti rimpiangeremo molto quando morirai», le rispose Geraldine. «È uno dei privilegi dell’età: essere rimpianti ma non dover rimpiangere».

«Non si può prevedere il futuro», sentenziò Agatha. «Non sappiamo cosa accadrà».

«Già, potrebbe morire prima Geraldine, come sta suggerendo Agatha», disse Rachel.

«Morirà come tutti», disse Mellicent.

«Non credo che Agatha volesse dire questo», ribatté Rachel.

«Ma no, non intendeva questo», protestò Polly unendo le mani.

«Lei sta a casa loro, vero?», domandò Geraldine a Ra­chel.

«Sono fortunati ad avere lei!», disse Agatha con il tono di chi riconosce in pieno i meriti di una sua pari.

«Lady Haslam ha dato delle direttive prima di partire?», chiese Geraldine.

«Sono certa che Lady Haslam e Lady Hardisty si capiscono benissimo anche senza parole», disse Kate.

«Lady Hardisty, avevamo tanta paura di essere in ritardo», disse la signora Christy. «È un sollievo vedere che non avete ancora cominciato. In un giorno come questo non vogliamo mostrarci insensibili. Stavo dicendo a Camilla che lei è l’unica persona che può prendere il posto di Lady Haslam. “Se Lady Hardisty sostituisce Lady Haslam”, le ho detto, “parteciperò alla riunione pronta a sacrificarmi per i più poveri, con lo stesso spirito che Lady Haslam stessa ha instillato in noi”».

«Ma ci sono poi davvero i poveri?», domandò Camilla. «Le cose che facciamo potremmo anche tenerle per noi».

«Mi chiedo se sia autentico tutto questo nostro interesse verso i poveri», disse Geraldine. «Mi sforzo di pensare di sì, ma sospetto che per me i poveri vivano su un piano diverso dal nostro».

«Non dovremmo fare vestiti per persone che sono sul nostro stesso piano», disse Mellicent.

«Mi pare di capire che dovremo rinunciare alla riunione», disse Rachel.

«E gli scopi per cui Lady Haslam l’ha programmata?», domandò Agatha.

«Anche i migliori tra noi fanno degli errori», disse Kate lanciando un’occhiata complice a Rachel.

«Annullandola daremo prova del fatto che Lady Haslam è appunto tra i migliori», disse Rachel.



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