Mi ami davvero by Debra Anastasia

Mi ami davvero by Debra Anastasia

autore:Debra Anastasia [Anastasia, Debra]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822731333
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2019-05-02T22:00:00+00:00


25

La mia Becca preferita

Fenix

Tenevo Becca tra le braccia. Il mio cervello mi assaliva con tutti i nuovi ricordi che dovevo iniziare a registrare. Tutti i dettagli. Il sapore di lei. Il modo da scaricatore di porto in cui imprecava quando godeva. Il fatto che mi guardava come una persona vera e non un feticcio.

Stavo cercando di evitare lo sguardo di Animal ma alla fine dovetti cedere. Le baciai i capelli bagnati e, sopra la sua testa, incontrai gli occhi del mio amico.

Era fastidiosamente compiaciuto. Poi scoppiò di nuovo in quella sua risata fragorosa. Cercai di non sorridere, ma era impossibile.

Volevo capire come ci aveva trovati, Becca e me.

Inciampai su quelle parole nella mia mente.

Becca e me.

Pensavo che non sarebbe mai stato possibile.

Le appoggiai la mano sotto il mento e portai le sue labbra verso le mie. Lei rispose al mio bacio sorridendo.

Il mio cuore stava per esplodere. Mi sembrava di sognare. Le appoggiai la mano sulle gambe sotto l’asciugamano.

Si lasciò toccare da me.

Arricciò il naso e chiuse gli occhi. Come una fidanzata. Animal stava ridendo di nuovo.

Gli mostrai il dito medio.

Entrammo con il furgone nel garage e normalmente mi sarei messo ad asciugare la moto.

Mi venne in mente che avrei dovuto cancellare i video di sorveglianza del Meme in cui c’eravamo Becca e io. Ero sorpreso di me stesso, certe cose non le dimenticavo mai.

Scesi dal furgone, sperando che Becca si fosse addormentata. Volevo prenderla in braccio, lei portava alla luce il mio lato da cavernicolo.

Quello che provavo per lei era troppo. Ma quella sera, lei mi prese per mano.

Animal continuò a ridere finché non arrivammo in cucina. Io portai Becca in camera mia senza dirgli una parola. Il terzo grado me lo avrebbe fatto più tardi.

Becca tremava di freddo. Animal voleva una temperatura da cella frigorifera quando portava compagnia a casa. Le orge facevano surriscaldare la stanza, o così diceva lui. Non era roba per me. Probabilmente c’erano ancora le tre ragazze che lo aspettavano a letto.

«Devo fare una cosa veloce. Il bagno è da quella parte. Se vuoi puoi farti una doccia calda». Indicai la porta.

«Sì, ma prima vorrei chiamare Henry e la mamma. Mi presti il tuo telefono?».

Presi un telefono ricaricabile nuovo dalla scrivania. Aprii la scatola e lo misi in funzione per lei.

Ascoltai le sue telefonate mentre accendevo il computer ed entravo nel sistema di sorveglianza del Meme. Gli ultimi tre giorni erano già stati cancellati. Feybi era arrivato prima di me. Stronzo.

Chiusi la pagina e ascoltai Becca mentire a sua madre, dicendole che era da Henry e Vinny. Sua madre disse qualcosa su Alton e Becca rispose che ne avrebbero riparlato la mattina successiva. Poi chiamò Henry per darle i dettagli del nostro incontro sessuale, ma senza rivelare poi molto. Sorrisi. Promise di richiamare anche lei la mattina dopo. Quando ebbe finito, presi il telefono e lo spezzai in due.

«Porca miseria». Indicò il telefono distrutto nel cestino.

«È un ricaricabile. Usa e getta. Non preoccuparti». Indicai di nuovo la porta del bagno.

Lessi un momento di incertezza sul viso di Becca.



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