Necessità e servitù della critica by unknow

autore:unknow
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni dell'Asino
pubblicato: 2012-09-14T22:00:00+00:00

10. Bisogna uscire dal ghetto troppo accogliente dei linguaggi settoriali; dall’estetismo falso di specialismi ottusi e immaginari. In Finestra sul caos, Castoriadis poneva il problema decisivo: la “questione della cultura è dimensione del problema politico” (“e per politico – precisava – non intendo certamente né il mestiere di Mr. Nixon o le elezioni municipali: il problema politico attiene all’istituzione complessiva della società”). Il nodo, allora, non sono neppure i critici ma la stessa funzione in quanto tale come “facoltà” dello spirito, forma mentis. Il problema, come dire?, è strettamente politico, anzi metafisico. In una società che ha smesso di progettarsi (e criticarsi) sarebbe del resto abbastanza bizzarro imbattersi in rimasugli e avanzi di pensiero critico confinati nel campo della letteratura o dell’estetica (la montante retorica della “nazione indiana” sta diventando sempre più stucchevole). Lo spirito critico è un tratto complessivo – uno stile, uno sfondo, una vocazione – che definisce un’epoca tutta intera, la sua voce. L’illuminismo ne aveva fatto il suo marchio di fabbrica più autentico (e non a caso il testo cardine della modernità è proprio la terza Critica di Kant) ma adesso quella stagione è finita o sta mutando.

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