Nella terra dei lupi by Joe Wilkins

autore:Joe Wilkins
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza

Verl

17

Ultimamente ragazzo me la sono vista brutta. Mentre scrivevo la storia per te mi è montato il sangue alla testa e sono passato a nord del fiume e ho sparato a un cervo mulo, tanto per far loro capire che non avevo paura. Probabilmente l’hai visto sui giornali o sentito alla radio. Per poco non mi prendevano. Dannazione. Sono scappato. Scappato nella notte e attraverso la notte. Dormendo solo qualche minuto ogni tanto. Non so nemmeno in quale angolo delle montagne mi trovo.

Wendell

Accese il riscaldamento del Luv, ma nel gelo del primo mattino Rowdy continuò a tremare, finché non arrivò lo scuolabus per Colter rombando su per la collina. Era un modello piú vecchio di quello per Delphia – il muso tondeggiante di un giallo sbiadito, i finestrini bassi, chiari e larghi – e a Wendell dispiacque. La conducente, una donna con un caschetto di minuscoli riccioli rossicci, li guardò strizzando gli occhi e disse a Rowdy di darsi una mossa, ché aveva altre fermate da fare. La porta a soffietto si richiuse alle spalle del ragazzo, e lo scuolabus sbuffò e ansimò, poi scomparve in direzione sud. Wendell osservò le colline oro scuro e l’erba secca, le ombre azzurre che si addensavano nelle scarpate. Una terra che conosceva da tutta la vita. E augurò a Rowdy una buona giornata di scuola, una buona insegnante, magari addirittura un amico.

La prima luce giunse forte e radente, da est a ovest, e in quella lucentezza fredda, remota, anche Wendell tremò. Pensò al giaccone invernale che Maddy gli aveva promesso. Il giorno prima, dopo aver messo a letto Rowdy, le aveva ritelefonato per comunicarle la sua taglia, e lei aveva chiesto se Rowdy aveva un colore preferito. Lui si vergognava di non averci fatto caso – anzi, di non esserselo nemmeno domandato – e non voleva ammettere quella seconda manchevolezza, perciò aveva detto che era il rosso. L’aveva sentita che se lo scriveva, il grattare della matita all’altro capo del filo, e l’aveva fatto star male mentire cosí, oltretutto dopo aver accettato di farsi fare la carità. D’altronde non sapeva quando avrebbe avuto modo di andare a Billings a comprare una giacca. E non sapeva se da Walmart avessero libri illustrati. Non aveva mai avuto occasione di guardare. Sempre che se li potesse permettere, dopo aver pagato la roba da mangiare e la rata di imposte arretrate. Che fosse rosso o di qualunque altro cavolo di colore, Rowdy di un giaccone aveva bisogno. La realtà era quella, e pazienza se il suo vecchio avrebbe disapprovato.

Ripartí verso nord, e al cancello di legno lasciò la strada conteale e svoltò a ovest addentrandosi nelle Bull, verso il ranch degli Hougen. Parcheggiò vicino all’officina, accanto ai serbatoi del carburante, lasciando tutto lo spazio necessario perché il camioncino di Glen e la Buick di Carol potessero uscire comodamente. Si ficcò la T-shirt nei pantaloni, si assicurò di avere la cerniera tirata su, poi prese dalla tasca la scatoletta di Copenhagen e la buttò sul cruscotto del Luv.

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