Olga (2018) by Bernhard Schlink

Olga (2018) by Bernhard Schlink

autore:Bernhard Schlink [Schlink, Bernhard]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2019-06-27T22:00:00+00:00


10.

Parlare era per lei più importante di ciò che facevamo insieme. Visitare una mostra, fare una passeggiata, vedere un film potevano anche essere attività solitarie. Ma uno scambio poteva verificarsi solo quando parlava con noi, a volte con mia madre e i miei fratelli, ma soprattutto con me.

Parlare non era mai un atto incidentale. Come durante le passeggiate, noi tacevamo anche quando ci trovavamo per strada insieme. Se avevamo visto un film, potevamo parlarne solo dopo aver lasciato il cinema, aver percorso un tratto di strada, aver trovato un locale ed esserci seduti l'uno di fronte all'altra. Anche quando ero in visita da Olga, era diverso che a casa o da amici. Cucinare insieme, apparecchiare, portare in tavola, sparecchiare, lavare i piatti - in genere azioni allegre, loquaci, rumorose - avvenivano in silenzio. Olga avrebbe potuto parlare, ma non voleva farlo senza vedere il suo interlocutore, le sue reazioni, le sue obiezioni. Ciò che c'era da dire doveva aspettare che entrambi fossimo seduti al tavolo, l'uno di fronte all'altra.

In particolare con me voleva parlare di ciò che avveniva in politica e nella società. Leggeva regolarmente i giornali, con attenzione e spirito critico.

Seguiva fedelmente tutto quello che veniva pubblicato Sull'Africa tedesca del Sud-Ovest. Non se ne parlò molto finché non si diffuse la tesi che i tedeschi avessero commesso genocidio a danno degli Herero. Che non volesse far ricadere questa eventualità su Herbert o che avesse fatto adeguate ricerche su tesi opposte, Olga comunque reagì con forza. “Genocidio? Non basta che i tedeschi abbiano portato avanti un'odiosa guerra coloniale? Come anche altre nazioni?". Alzò le mani. “Deve per forza essere qualcosa di grande: il primo genocidio!".

Quando prese forma la politica di apertura verso l'Est, si dichiarò favorevole. Nello stesso tempo non poteva rassegnarsi al fatto che la regione in cui era cresciuta e in cui aveva studiato, insegnato, amato Herbert e circondato di cure Eik, fosse perduta. Non era perduta, le obiettai; presto sarebbe stato possibile tornarci e un giorno forse viverci di nuovo. Ma lei si limitò a scuotere la testa in silenzio. Seguì con solidarietà - e poco dopo con derisione - la protesta degli studenti. Le piaceva che le tradizioni venissero messe in discussione, che i paroloni sulla cultura, la libertà e la giustizia venissero portati a confronto con la realtà sociale, che i vecchi nazisti fossero smascherati e che le persone si difendessero dalla demolizione delle case e dall'aumento dei prezzi dei biglietti di viaggio. Ma trovava eccessivo che noi studenti intendessimo trasformare l'essere umano e la società, liberare il terzo mondo e porre fine alla guerra degli Stati Uniti in Vietnam. “Neanche voi siete migliori" diceva. “Invece di risolvere i vostri problemi, volete salvare il mondo. Anche voi esagerate, non lo vedi?".

Io non lo vedevo e obiettavo: “Esagerare? Forse il compito è troppo grande. Ma non la posta in gioco! Il colonialismo e l'imperialismo sono terribili, ingiusti e immorali".

“Voi siete per la morale, lo so". Mi rivolse uno sguardo furioso. “Chi fa il moralista, formula discorsi elevati e nello stesso tempo di comodo.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.