Opere by San Cipriano

Opere by San Cipriano

autore:San Cipriano
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET
pubblicato: 2012-12-31T16:00:00+00:00


1. La Prima Lettera di Clemente, indirizzata alla Chiesa di Corinto, è stata scritta verso il 96.

2. L’Epistola di Barnaba, secondo i più, sarebbe stata composta sotto il regno di Nerva (96-98); secondo altri, intorno al 130-138.

3. L’epistolario di Ignazio comprende sette lettere, scritte intorno al 110.

4. La Lettera di Policarpo, vescovo di Smirne, probabilmente comprende nei capp 13-14 una prima lettera di accompagnamento, scritta quando inviò alla Chiesa di Filippi in Macedonia copia delle lettere di Ignazio; invece i capp. 1-12 comprendono la seconda lettera scritta intorno al 135, quando la stessa comunità fu turbata dall’eresia di Marcione.

5. Sappiamo che Valentino ha scritto lettere di vario genere intorno al 140-160; anche altri gnostici si sono serviti del genere epistolare: Ptolomeo, Marcione.

6. Non possediamo nulla degli scritti di Dionigi, vescovo di Corinto (a. 170), autore di lettere a varie Chiese.

7. Abbiamo notizia di un centinaio di lettere scritte; non ne restano che due intere. Origene morì alcuni anni dopo la persecuzione di Decio (a. 250-251).

8. Dionigi, eletto vescovo di Alessandria nel 247-248, scrisse numerose lettere, delle quali non ne restano che due.

9. Gregorio, recatosi alla scuola di Origene, in Cesarea di Palestina, vi si fermò cinque anni (233-238). Divenne poi vescovo di Neocesarea nel Ponto. Di lui possediamo una sola lettera.

10. Giulio Africano, contemporaneo di Origene, scrisse una lettera al medesimo ed un’altra ad Aristide.

11. Cfr. lett. 55 (cc. 30); 59 (cc. 20); 63 (cc. 19); 69 (cc. 17): 73 (cc. 26); 75 (cc. 25).

12. Cfr. HAMOCK, Uber verlorene briefe, etc., Leipzig, 1802.

13. Anno 250-251. All’interno di questo gruppo si possono distinguere le tredici lettere inviate da Cipriano alla comunità di Cartagine e rinviate in copia a Roma (Cfr. lett. 20, 2). Si tratta delle lettere 5-7,10-19. Un altro gruppo di lettere riguarda i rapporti tra Cipriano e la Chiesa Africana: 23-26, 33-34, 29, 38-40, 41-43. Un terzogruppo interessa la corrispondenza di Cipriano e di altri con Roma: lett. 8-9, 20-22, 27-28, 30-31, 32, 35-37.

14. Si tratta della persecuzione di Valeriano (anno 257-258).

15. La lettera 1, secondo il Baer (op. cit., p. 1), il Monceaux (op. cit., p. 258), il Benson (op. cit., p. XXII) appartengono al 249. Le lettere 62-63, secondo gli Autori sopra citati, sarebbero state scritte nel 253.

16. V. P. MONCEAUX, Hist. Litt., vol. II, p. 10. L’organizzazione ecclesiastica non intralciava, né rompeva le linee amministrative e le aree civili, ma si sovrapponeva alle unità pubbliche. Quasi contemporaneamente a Roma, Papa Fabiano (a. 236-250) affidava all’amministrazione diaconale le suddivisioni regionali di Augusto. Ai curatori civili corrispondevano quindi nella Chiesa i diaconi, al prefetto della città il vescovo (v. E. W. BENSON, Cyprian, p. 66). Nelle singole regioni inoltre un gruppo di presbiteri, coadiuvati dal suddiacono e dagli accoliti, presiedeva al bene spirituale della comunità (v. E. W. BENSON, op. cit., p. 68).

17. Il Duchesne afferma che nei primi tempi della Chiesa non esistevano che due tipi di edifici ecclesiastici: il cimitero e la casa ecclesiastica. Questa serviva di residenza al vescovo ed era dotata di un locale per la relativa amministrazione.



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