Psicologia delle rappresentazioni sociali by Augusto Palmonari Francesca Emiliani

Psicologia delle rappresentazioni sociali by Augusto Palmonari Francesca Emiliani

autore:Augusto, Palmonari,Francesca, Emiliani [Palmonari, Augusto Emiliani, Francesca]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Psicologia, Studi e Ricerche
ISBN: 9788815320186
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2014-10-14T22:00:00+00:00


La terza prospettiva sviluppata dalle scienze sociali riguarda le tensioni fra passato e presente. Non è del tutto trascurata dalle correnti appena esaminate, ma è più specificamente messa a fuoco nelle ricerche consacrate ai conflitti di memoria fra gruppi sociali, attestati da numerosi casi della storia contemporanea [Volpato e Licata 2010]. Il fondamento teorico di questa prospettiva si trova nello statuto plurivoco delle memorie, nella loro costruzione sociale, nello scambio e nella polemica o nella competizione fra versioni della realtà sostenute da gruppi differenti. Tali conflitti derivano dai bisogni funzionali e dagli interessi dei gruppi, dalle differenze di atteggiamenti e di credenze fra generazioni, dalle iniziative di «gestori di reputazione» che dispongono di una posizione di potere, nonché dalle iniziative di contro-potere esercitate dai movimenti sociali [Schuman e Scott 1989; Kubal 2008]. In questi conflitti di memoria è accordato un ampio spazio alle ricostruzioni o addirittura alle invenzioni sul passato simili a quelle della tradizione [Hobsbawn e Ranger 1983] ma anche ai processi e alle funzioni dell’oblio.

Il problema dell’oblio riceve oggi un’attenzione sostenuta [Haas 2012]. Connesso con le necessità dell’economia cognitiva e con i processi di strutturazione della memoria, l’oblio è in rapporto soprattutto con le pragmatiche della memoria che servono per la presa di posizione e per l’influenza degli attori sociali, oltre che alla loro giustificazione e alla loro buona coscienza. Il lavoro dell’oblio è osservato in molteplici momenti dei processi di memoria. Prima della registrazione e della trasmissione della memoria, interviene la selezione sociale di ciò che è memorabile, come ha dimostrato Sivan [1993] a proposito della commemorazione, in Israele, dei morti della guerra del 1948 in cui hanno perso la vita migliaia di giovani. Ma è onorata soltanto la memoria dei figli dei Sabra, mentre quella degli orfani della Shoah, da poco immigrati, deceduti in un numero simile ai primi, non è oggetto di alcuna commemorazione. Dopo la selezione sociale, la trasmissione si realizza grazie ai processi sociocognitivi che trattano e forgiano la materia del ricordo in funzione delle credenze, dei preconcetti, dei valori e delle norme di gruppo. Infine, dopo la trasmissione, sono cancellati gli elementi che non concordano con le posizioni adottate nel presente immediato e non servono ai tentativi di manipolazione delle memorie. D’altra parte, le utilizzazioni sociali e politiche della storia e della memoria suscitano conflitti di competenze circa la finalità della ricerca opponendo la pratica storica a quella dei gruppi che ricordano, come è dimostrato dal recupero/invenzione di un ricordo della schiavitù nelle ex colonie francesi di Guadalupa, Guyana, Martinica e Réunion [Jodelet 2012]. La contestazione, da parte dei discendenti degli ex schiavi che sono oggi discriminati, della legittimità del lavoro storiografico è considerata dagli storici un attentato alla loro libertà e una negazione degli imperativi della loro pratica scientifica. Non ci è voluto molto tempo per sconvolgere un’altra volta il rapporto fra rappresentazioni colte e memorie collettive.



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